Calcio - 21 gennaio 2023, 16:24

Si fa presto a dire rosso. La maledizione Padova ferisce ancora la Pro Patria

L'espulsione, dubbia, di Saporetti al 19’ apre la strada alla vittoria dei veneti con tre gol, tra tensioni e proteste allo Speroni per la gestione arbitrale

Lorenzo Saporetti - foto d'archivio

Lorenzo Saporetti - foto d'archivio

Si può credere o meno alle maledizioni, ma sembra inutile sperare in un match Pro Patria- Padova “normale”. Quella che poteva essere una partita carica di tensioni sì ma sportivamente accattivante, cambia radicalmente faccia al 19’ con l'espulsione - dubbia - del tigrotto Saporetti.

Da quel momento i veneti, tutt'altro che entusiasmanti, trovano spazi ma scarso carisma e riescono andare in vantaggio soltanto a due minuti dalla fine del primo tempo nonostante la superiorità numerica. Bis a metà della ripresa e quindi nel recupero tra tensioni e proteste allo Speroni.

Per la Pro Patria non c'è più possibilità di esplorare le potenzialità del duo Castelli-Pitou: è anzi costretta a sostituire Vezzoni, che era andato vicino al gol proprio servito da Castelli, al 10’ - con Boffelli per passare dal bel gioco alle barricate. Oltre alla sfiorata rete tigrotta, sventata da Donnarumma, l’azione più pericolosa del Padova - siglata Russini - è ugualmente spenta dall’estremo difensore Del Favero al 24’. La tensione sale, l’arbitro tenta qua e là di placare con misure come il salomonico giallo affibbiato al 36’ sia a Russini sia a Perotti. Gli avversari non sanno sfruttare la superiorità numerica, se non  con il calcio d’angolo al ’44, su cui pur la Pro poteva essere maggiormente astuta: Valentini sfrutta e punisce. Ultima, simbolica immagine del primo tempo con il motorino senza limiti di Ndrecka.Si torna in campo e la Pro Patria è tutto tranne che rassegnata. Perotti mette un po’ di miscela nell’azione tigrotta, poi De Marchi si divora un gol che avrebbe steso i bustocchi: lo farà anche pochi minuti dopo, con la complicità del palo.

La tensione si colora ancora di rosso, questa volta con il cartellino a Longo, allenatore in seconda dei veneti, mentre sono a terra Russini e Cretella.Dopp un quarto d’ora, doppia sostituzione per il Padova: fuori De Marchi e Cretella, dentro Ceravolo e Jelenic. Vargas risponde piazzando Piu al posto di Pitou.

Bertoni prende il posto di Fietta, Gavioli di Perotti. Franchini intanto rimpiazza Belli per i veneti. Al 65’ Liguori prova a innescare un miniassalto, coadiuvato da Jelenic: Vaghi respinge tutto e tutti.

Al 67’ si lancia Castelli, placa le intenzioni bellicose Donnarumma. Lombardoni innesca una fiammata offensiva tigrotta, ma al 73’ Jelenic gela le speranze con la seconda rete. Non è resa, però. Vargas tenta l’innesto fresco di Citterio.

All’80’ punizione di Bertoni e la Pro cerca di lavorare all’accorciamento delle distanze. Il Padova sostituisce Russini con Radrezza e Liguori con Piovanello. Tiro ostinato di Lombardoni, uno dei più determinati a vendere cara la pelle. Già nel recupero il gol di Radrezza.

PRO PATRIA-PADOVA 0-3 (0-1) 

Pro Patria: Del Favero; Vaghi, Lombardoni, Saporetti (espulso 19’) Perotti (Gavioli 63’), Vezzoni (29′ Boffelli), Fietta (Bertoni 63’), Ferri, Ndrecka; Pitou (Piu 63’), Castelli (75’ Citterio). A disposizione: Cassano, Molinari, Sportelli, Stanzani, Brignoli, Bertoni, Citterio, Piran, Gavioli, Zanaboni, Piu. Allenatore: Vargas

Padova: Donnarumma, Belli (Franchini 63’), Valentini, Delli Carri, Zanchi, Vasic, Dezi, Cretella (Jelenic 60’), Liguori (Piovanello 82’), De Marchi (60’ Ceravolo), Russini (Radrezza 82’). A disposizione: Zanellati, Rossi, Ilje, Piovanello, Ceravolo, Radrezza, Gagliano, Jelenic, Franchini. Allenatore Torrente     

Arbitro: Mastrodomenico di Matera (Renzullo, Miccoli, Isoardi) 

Spettatori: 710 spettatori.

Marilena Lualdi


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