Il presidente di Sistema Moda Italia (Smi), Sergio Tamborini insieme al Presidente di Camera Nazionale della Moda (Cnmi), Carlo Capasa hanno inviato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando una lettera contenente una proposta d’urgenza per agevolare le imprese del settore tessile abbigliamento moda che intendono contribuire a ridurre la perdita del potere d’acquisto dei salari dei propri dipendenti a causa della fiammata dell’inflazione in atto.
Il rinnovo del Contratto Nazionale di settore, firmato nel 2021 con i sindacati nazionali di categoria, ha previsto incrementi retributivi commisurati a livelli di inflazione molto bassi (circa 4,5% in 3 anni), a fronte di un’inflazione che attualmente supera l’8% in un solo anno. Le previsioni indicano, inoltre, il perdurare del dato inflattivo su livelli molto alti nel medio periodo a causa del quadro economico e geopolitico. In questa contingenza, è evidente il rischio di una pesante perdita del potere d’acquisto dei salari dei dipendenti del settore, soprattutto dei lavoratori dei livelli contrattuali medio-bassi.
E tale fenomeno, se non adeguatamente affrontato con misure concrete ed efficaci, potrebbe comportare una crescente disaffezione dei lavoratori verso le imprese ed una ulteriore difficoltà di tutto il settore nell’attrarre nuove risorse giovani e nuovi talenti qualificati. Pertanto, per contribuire ad affrontare in modo concreto tale situazione, le associazioni chiedono al Governo di mettere a disposizione delle aziende del settore tessile abbigliamento moda una nuova possibilità, cioè di poter erogare volontariamente ai propri lavoratori, per il periodo fino a tutto il mese di dicembre 2023, un bonus che possa arrivare fino a 100,00 euro mensili (aggiuntivi rispetto alla retribuzione attuale) esenti dal reddito imponibile contributivo e fiscale.
Questa misura, considerato il suo carattere emergenziale, potrebbe essere limitata ai lavoratori con redditi medio-bassi (ad es. fino a 35.000 euro lordo annuo). Trattandosi di un bonus aggiuntivo rispetto ai redditi ordinari, non ne deriverebbe alcuna conseguenza sul gettito fiscale, né su quello contributivo (comunque importante per salvaguardare le pensioni dei lavoratori). Allo stesso tempo, si avrebbe un esborso significativo da parte delle imprese che arriverebbe nella sua totalità, senza alcuna trattenuta, direttamente nelle buste paga dei lavoratori.
Questa operazione, dal carattere meramente straordinario, non fa altro che evidenziare l’importanza delle iniziative istituzionali in favore della riduzione del cuneo fiscale, già intraprese e condivise da tutti gli attori. I Presidenti hanno offerto al Ministro la disponibilità ad un incontro per discutere ed approfondire la proposta.