Continuano le operazioni di soccorso dopo il crollo del ghiacciaio della Marmolada avvenuto ieri (QUI e QUI gli articoli). Al momento, il bilancio è di sei morti e una ventina di dispersi.
A proposito di soccorsi, Alberto Barcaro, consigliere della provincia di Varese delegato alla Protezione Civile (di cui ricopre anche il ruolo di vicepresidente), ci ha raccontato qual è il suo punto di vista per quanto riguarda le operazioni dei soccorritori.
«Sicuramente ci vogliono persone che fanno parte della Protezione Civile con delle qualifiche speciali, essendo anche una zona molto rischiosa, da quel che si vede. L’obiettivo principale è cercare di salvare le vite, ma non mettendo in difficoltà i soccorritori».
La Protezione Civile, fa sapere, al momento non è stata preallertata e non ha ricevuto comunicazioni su un suo eventuale impiego.
Intanto, dalla val d’Ossola, si è mobilitato il responsabile del Soccorso Alpino per le ricerche dei dispersi con i droni. «Qua a Varese – continua Barcaro - abbiamo quella specializzazione, che però non ha nulla a che vedere con Protezione Civile. È giusto comunque mettersi in moto, il volontariato può comunque predisporre tende in zone sicure o preparare pasti, per organizzare meglio le ricerche».
«Una tragedia che non era prevedibile» secondo Barcaro. «Io non sono un tecnico. Si poteva magari pensare che potesse accadere qualcosa, ma prevedere una cosa del genere non era possibile».
«In momenti del genere è importante il rispetto per le vittime e non esternare valutazioni che non sono di nostra competenza».
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