Legnano - 01 giugno 2022, 11:52

Minibasket: torna a Legnano il Torneo delle Contrade che diventa internazionale

Da giovedì a sabato, sedici squadre di ragazzi si sfideranno per aggiudicarsi il torneo che richiama la kermesse del Palio. Baloncesto Granada dalla Spagna e Bayern Monaco dalla Germania rendono internazionale la competizione giovanile che si svolgerà tra il PalaBorsani di Castellanza, la Palestra Cavour e il PalaDante

Marco Tajana

Marco Tajana

Tre giorni dedicati al minibasket, dal 2 al 4 giugno. La sesta edizione del Torneo delle Contrade, organizzato dai Legnano Knights con il patronato di Regione Lombardia, Collegio dei Capitani e Comune, diventa internazionale. Infatti, parteciperanno 16 squadre di cui due estere: il Baloncesto Granada dalla Spagna e il Bayern Monaco dalla Germania.

Prima fase con gironi all’italiana composti da 4 squadre ciascuno (si qualificano tutte al turno successivo), che andranno in scena giovedì su quattro diversi campi: due al PalaBorsani di Castellanza, poi Palestra Cavour e PalaDante. Poi gli ottavi di finale la mattina del 3, che decreteranno le migliori otto formazioni. Le 8 squadre vincenti parteciperanno al torneo Palio, mentre le perdenti al torneo Provaccia. Semifinali e finali al Palaborsani il 4 giugno.

Oltre ai classici trofei, quest’anno è stato introdotto per chi vincerà il torneo Palio un riconoscimento in più: una rappresentazione del crocione in dimensioni ridotte (80x35 cm) sul cui retro verrà inciso il nome della squadra vincitrice. Il trofeo, come succede per il Palio, resterà alla società vincente per un anno e darà iscrizione automatica alla prossima edizione.

Marco Tajana, presidente dei Knights Legnano Basket, ha sottolineato: «Noi con grande orgoglio portiamo sulla nostra canottiera il simbolo del Palio, quindi siamo testimonial del Palio in giro per l’Italia. Vogliamo investire in questo torneo e farlo diventare quello più importante in Italia per quanto riguarda il minibasket». E sulle motivazioni speciali di questa edizione, conclude: «Dopo due anni di pandemia, il motivo diventa far giocare i ragazzi e farli tornare a una partecipazione competitiva che gli era mancata».

Michela Scandroglio

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