Eventi - 08 ottobre 2021, 12:14

Busto, il teatro si gode il suo 100%. Su il sipario al "San Giovanni Bosco"

Annunciata la stagione teatrale a Sant'Edoardo: spettacoli in cui sorridere e riflettere, eventi per i bambini, tanta voglia di ripartire. «L'uomo è un desiderio senza fine, questo è il nostro tema e la pandemia lo ha confermato». VIDEO.

Da sinistra Bianchi, don Corvi, Fantinati e Grima

Da sinistra Bianchi, don Corvi, Fantinati e Grima

«Il mondo è bello, ma per essere felici bisogna lottare». Lo declama una foglia di ciliegio che ha voluto guardare dentro l’inverno, una delle “protagoniste” della nuova stagione teatrale del “San Giovanni Bosco” di Busto Arsizio. Diventa simbolica della ripresa con più netti ritmi e libertà per un mondo come quello del teatro: una coincidenza il poter partire al 100% (LEGGI QUI), ma è vero - si è sorriso in via Bergamo - che la fortuna aiuta gli audaci.

Il “San Giovanni Bosco” a Busto Arsizio riparte nel segno dei “Viandanti Teatranti”. Nulla è andato perduto: anche quando si era bloccati dall’emergenza, ha ricordato il parroco di Sant’Edoardo don Antonio Corvi: anzi, si sono svolti allora i lavori che hanno reso la sala ancora più accogliente. «Un teatro come questo può dire qualcosa alla città – ha detto il sacerdote – Parrocchiale, e lo dico con profondo orgoglio…. Parrocchia vuol dire vicinanza alle case e alla gente. La proposta culturale è un buon canale per essere vicini in un certo modo e suggerire idee, percorsi, essenziali soprattutto oggi. Il Vangelo passa anche dalla cultura».

Anche una via per dare spazio, e responsabilità, ai ragazzi, ha proseguito don Antonio, che li cercano e anno dare, a dispetto di ciò che si pensato e detto nell’epoca della pandemia.

Un teatro parrocchiale – ha sottolineato Claudio Fantinati, che se ne prende cura - «ha una specificità che va colta, non in senso clericale… ci chiede uno sforzo in più. Questo sforzo, abbiamo inteso metterlo in campo attraverso un tema, universale. L’uomo è un desiderio senza fine. Il desiderio è ciò che muove tutti, senza staremmo a letto la mattina». La pandemia, l'ha solo confermato. Ecco allora mettere in campo questo nuovo viaggio i Teatranti Viandanti, con Fabrizio Bianchi e Alessandro Grima: «Stiamo cercando anche di portare nuovi linguaggi, un rinnovamento del pubblico».

Spiega Grima: «Vent’anni fa ho mosso qui i primi passi, ha un effetto magico sulle persone. Vogliamo continuare ad appassionare le persone alla più antica disciplina». Bianchi ribadisce: «Collaboriamo dal 2014, ci sentiamo parte di questa comunità, di questo teatro ancora più bello con i lavori durante la pandemia». Trecentotrentotto posti, un primo desiderio è - considerando le novità delle direttive - vederlo pieno.

Perché pieno, significherebbe ancora più traboccante di speranza. La speranza che si può esprimere persino di fronte a temi delicati, ed è il caso del primo spettacolo, "Abbracciami pirla" proprio dei Viandanti Teatranti. Una strada deserta, due poveri cristi, un ponte: con poche pennellate viene così introdotta la declinazione del tema, che affiora da un luogo tangibile, il ponte di Paderno d'Adda teatro di numerosi episodi di suicidio.

Il cavallo di battaglia della compagnia aprirà la stagione sabato 16 ottobre alle ore 21. Due settimane dopo, saranno di scena Dante e le donne, con il Teatro dei Navigli (sabato 30 ottobre). Poi esplode gioiosa la parte per bambini e famiglie, una delle più seguite con una media di 200 spettatori.

"Che forma hanno le  nuvole?" l'opera messa in scena il 7 novembre alle 16 dalla Compagnia Elea Teatro. E si respira - per rimanere in tema - di rivedere i bambini schierati lì in prima fila, a gustarsi spettacolo e caramelle.

Molti altri gli spettacoli annunciati, alcuni già definiti (dal teatro contemporaneo al finale dell'anno dedicato ai bimbi con un Babbo Natale un po' in crisi, arrivando già al 2022 con una tappa speciale per la Giornata della Memoria), altri in arrivo. Per prenotare, cliccate QUI

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Marilena Lualdi

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