«Sento tanta, tanta energia». Mirella Cerini, confermata sindaco lunedì sera, sta definendo la sua giunta. «Al momento sono confermate Cristina e Luisa (Borroni e Giani, ndr) – spiega – conto di chiudere in queste ore la squadra, magari non al completo. Come ho fatto cinque anni fa».
Qual è l’impronta del mandato Cerini-bis dunque?
Ancora competenze e soprattutto avere assessori che gestiscono effettivamente una serie di partite a differenza del 2016. Allora scelsi di “spacchettare” gli assessorati e attribuire incarichi ai consiglieri delegati. Ma questo finiva per appesantire il carico, i consiglieri facevano riferimento a me.
Solo assessori. Quanti?
Possiamo nominarne 5, per ora ne farò 4 e altre valutazioni le faremo dopo. In ogni caso, conto di nominarli prima possibile e convocheremo il consiglio comunale.
Le reazioni alla sua rielezione che l'hanno colpita?
È indicativo il fatto che ancora oggi stia rispondendo ai messaggi dei cittadini che si complimentano. Anche da fuori, in questi anni di collaborazione si sono creati rapporti di stima. Mi riempie di gioia e mi dà ancora più la carica.
Che cosa le ha fatto più piacere?
Gli abbracci e gli sguardi. Gli occhi davvero contenti.
Non la preoccupa invece il rapporto con l’opposizione?
Auspico di avere un confronto tra maggioranza e minoranza non come quello avuto nei precedenti cinque anni. Fuori dai toni. Io ho sempre dichiarato la nostra disponibilità a confrontarci con le minoranze, su temi concreti e progetti che possano essere utili per la città. Ripeto, io sono disponibile, mi auguro che cambi attitudine.
Al netto della formazione della giunta, i primi 30 giorni che priorità si pone il sindaco Cerini?
Proporremo due piani attuativi per la riqualificazione di aree dismesse, di cui una è conforme alle previsioni della variante al documento di piano del Pgt e potrebbe essere già adottata in giunta.
In che zona?
La Mostra del Tessile. L’altro riguarda l’area di via Marnate. Subito con la riqualificazione che riguarderà alcuni biglietti da visita di Castellanza, dunque.
È proprio pronta…
E carica. Avevo tanta energia, la grinta non mi manca adesso: c’è tanto da fare. Soprattutto mi piacerebbe raccogliere qualche bel frutto e vedere il risultato del lavoro svolto prima. Non abbiamo tempo da perdere.
A Castellanza ha vinto lei con la lista civica. Proprio le civiche hanno dato segnali forti, anche nella vicina Busto. Riflessioni che ne scaturiscono?
Abbiamo voluto puntare sulle persone e sulle competenze, mentre altrove magari si è puntato sui simboli. Il risultato è evidente. Il dato più preoccupante è il forte astensionismo. Credo ci si debba interrogare a tutti i livelli per riavvicinare i cittadini alla politica e alla vita amministrativa. L’impegno sarà massimo anche in questa direzione. A Castellanza hanno votato in 5.700 su 12mila.