Politica - 06 ottobre 2021, 07:00

Elezioni, eppur si cresce. La rivoluzione non troppo silenziosa delle donne

Se poche erano le candidate sindaco, è in consiglio comunale che il segnale è stato mandato in modo nitido: da Busto Arsizio a Gallarate le preferenze sono al femminile

Claudia Cozzi (Fdi) e Isabella Tovaglieri (Lega) la notte delle elezioni

Claudia Cozzi (Fdi) e Isabella Tovaglieri (Lega) la notte delle elezioni

Isabella Tovaglieri ha sfiorato le 600 preferenze nelle elezioni a Busto Arsizio: un primato, seminato negli anni e negli incarichi. Oggi europarlamentare, ieri vicesindaco e assessore con una delega non troppo "fotografata" come femminile nella mentalità ancora diffusa in politica, l'urbanistica. Prima ancora, la militanza della Lega, traendo spunti ed esperienza da nonno Giancarlo. 

Durante la diretta della nostra testata lunedì sera, interviene anche Claudia Cozzi, una dei tre eletti in consiglio per Fratelli d'Italia. Lei e il collega Luca Folegani hanno superato quota cento. La neo consigliera (ricordiamo che la composizione dell'assemblea civica è ancora provvisoria, ma questo è quanto si delinea) arriva con la bandiera del partito accanto a Isabella, che sorride e posa con lei per la foto. Claudia ce l'ha fatta anche con una campagna assidua svolta insieme al "socio" - come lo definisce lei - Paolo Geminiani: proverbiali le loro "colazioni di lavoro" sui social per raccontare e raccontarsi. Paolo le ha reso omaggio così, con il suo garbo e lo spirito di collaborazione fino all'ultimo: «Inizia ora la vera Storia, fatta di impegno e passione sempre al servizio della città. È stata ed è una società perfetta. Complimenti Claudia». 

Ma quando si parla di donne, non si può non ricordare che Patrizia Testa è la candidata più scelta nella Lista Civica Antonelli (LEGGI QUI). Che la Lega ha altre due donne con preferenze decisamente elevate, Manuela Maffioli (già vicesindaco e accanto alle imprese e alla cultura negli ultimi anni anche con strumenti creativi come  i tavoli) e Paola Reguzzoni, che ci ha sempre messo la faccia in ogni momento (anche quello di una vittoria della coalizione che però ha visto anche qualche malumore dei leghisti, più propensi alla prospettiva di un candidato sindaco tutto loro). Che il Pd ha due consigliere: Cinzia Berutti e Valentina Verga, che si affiancano a Paolo Pedotti e che sono state protagoniste durante la campagna anche con iniziative dedicate fortemente alla questione femminile. Oltre a Cozzi in Fdi, entra anche Daniela Cerana: a lei e a un'altra donna, sempre Reguzzoni, Antonelli aveva affidato la ricerca di soluzioni e confronti davanti ai problemi della ripresa delle scuole. Forza Italia accanto a Orazio Tallarida vede fare il suo ingresso Laura Rogora, lo sport nel cuore. Dal canto loro, i Riformisti hanno un solo consigliere ed è donna: Giuseppina Lanza.

Se i 5 Stelle non entrano in consiglio, la più apprezzata tra i candidati è stata però Claudia Cerini e in Busto al Centro non ci sono elette, ma anche qui le preferenze non sono mancate in proporzione. Come nella lista civica di Maggioni, Progetto in Comune.

Le donne nel territorio hanno portato avanti spesso la campagna elettorale, hanno svolto il lavoro più proficuo e silenzioso e questa volta hanno raccolto frutti in modo molto più sostanzioso o evidente. Anche a Gallarate la più votata è una donna, Claudia Mazzetti; a Castellanza, lo stesso è accaduto con Cristina Borroni.

Certo, la musica cambia se si guarda alla carica di sindaco: qui ci si sposta sul fronte delle eccezioni. A Castellanza Mirella Cerini ha fatto il bis, mentre a Cairate Anna Pugliese - già assessore - è diventata primo cittadino. Quest'anno a Busto due candidate su sei erano donne, a Gallarate due su cinque. 

Non è questione di quote rosa, ma di un terreno culturale dove c'era molto da seminare: le donne, in questa tornata elettorale, l'hanno spesso fatto con vigore e i voti - l'unico strumento che abbiamo a disposizione per "misurare" - danno loro ragione.

Chissà se tra cinque anni anche nei Comuni più grandi della provincia si avrà un sindaco donna. Di certo, l'universo femminile cresce in politica, con una rivoluzione non troppo silenziosa e chi non la ascolta, rimane indietro. Anche nella partita di una riconquista dell'attenzione, della fiducia e del senso civico di un territorio che in ampie porzioni ha scelto di non votare.

Chissà che ora - riaffiora idealmente il commento sopra - inizi la vera storia.

Marilena Lualdi

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