Quello che vedono i più: una giornata grigia, in cui è difficile scrollarsi via la paura dopo due esiti pesanti, ma i tigrotti riescono a conquistare i tre punti e un po' di colore (LEGGI QUI).
Ecco, la parola magica, Colore. Allo stadio Speroni si è rimasti ancorati a quota 400 (la domenica prima, su 516 spettatori, 111 erano padovani), ma non c'è voglia di polemiche. Perché è un giorno triste, in cui si è perso un amico. Perché appunto bisogna a pensare a vincere e spazzar via le incertezze pagate con prezzo salato contro Padova e soprattutto Lecco.
Perché ci sono loro, le Cuffie Colorate, accanto ai ragazzi dei Santi Apostoli. Si presentano allo Speroni con la voglia di divertirsi e al contempo la serietà consapevole di un compito. Già nella prima fase della partita contro Virtus Verona, cattura l'orecchio un vociare più insistente e corale ai distinti. Perché ci sono loro, le Cuffie. Quelle che sanno essere fedeli, che manifestano la gratitudine ai vertici della società per la loro presenza allo stadio. Che esultano ancora prima che Pierozzi possa segnare il gol. Che alla fine rivendicano, con orgoglio: «Portiamo fortuna». La mascotte Tigrotto 1919 si avvicina ai ragazzi ed è festa pura: tempo di scattare una foto insieme.
Certo, 400 resta una cifra misera, che non aiuta la società e neanche giova all'immagine di una città. Ma viene da dire: pensiamoci un altro giorno.
Perché è stato un giorno perfetto, o meglio Tigrotto: quello degli amici sinceri.