La società Cassano Magnago HC piange Roberto Petazzi, figura storica della pallamano e fratello di Massimo, attuale general manager.
Roberto Petazzi ha fatto tanto per questo sport, non solo a Cassano: fu infatti il primo presidente del Comitato Lombardo della Federazione Italiana Giuoco Handball.
Una vita nella pallamano
La società ha ripercorso in una nota la vita e la carriera di Petazzi.
Roberto, classe 1951, ha conosciuto la pallamano, come tanti cassanesi di allora, al Liceo grazie al professor Freschi di Educazione Fisica, che organizzava i tornei interni di questo sport.
Roberto ha rappresentato un pezzo importante della storia della pallamano sia cassanese che italiana, dapprima con il ruolo fondamentale per la fondazione della nostra società nel coinvolgere e far appassionare alla pallamano Mario Tacca che così lo descriveva nel 1978, quando il sodalizio nato pochi anni prima aveva già cominciato a farsi luce nel panorama nazionale guadagnando la promozione in serie A: «Roberto Petazzi, coadiuvato dal fratello Massimo, mi aveva a più riprese magnificato questo gioco ed in un soleggiato pomeriggio d’estate riuscì a strapparmi un sì per sponsorizzare la squadra. Ripensandoci, questo sì lo concessi più per accontentare la loro insistenza che per convinzione verso la nuova attività sportiva in discussione. I nostri attuali appassionati non me ne vogliano. Non sapevo cosa fosse la pallamano. Adesso la conosco abbastanza e sono contento di aver creato qualcosa al riguardo».
Roberto fu l’allenatore della prima formazione cassanese iscritta al campionato di Serie C nel 1974. Passava a svolgere attività dirigenziale sia nel Cassano ma anche e soprattutto in seno alla Federazione Italiana Giuoco Handball: lui fu il primo presidente dell’appena costituito Comitato Lombardo nel 1975, guidandolo per vent’anni, e ricoprì inoltre la carica di consigliere federale per otto anni.
Non si fece mancare neanche l’esperienza editoriale: fu sempre lui tra gli ideatori e il direttore dell’“Attaccatutto”, primo settimanale a parlare esclusivamente di pallamano, dapprima come foglio interno del Cassano e poi, cambiando il nome in “SuperHandball”, per parlare di tutto il campionato, esperienza pioneristica e lungimirante durata sette stagioni dal 1977 al 1984, una sorta di Guerin Sportivo della pallamano.
Ruolo fondamentale anche quello svolto nei comitati organizzatori di eventi internazionali, tra cui svettano i Mondiali Gruppo C Femminili 1991, giocati al PalaTacca, con l'Italia promossa in Gruppo C.
Da quando il fratello Massimo, smessi i panni del giocatore, si è preso in carico la gestione della società nel 1996, è stato sempre suo fedele collaboratore e consigliere anche se il suo carattere compito e formale, che ai più poteva anche apparire severo, non lo spingeva ad apparire spesso in pubblico e tuttavia la sua infinita passione per il nostro amato sport lo ha portato a dedicargli una vita intera.
Persona sempre generosa e dai saldi principi, costretto ad interrompere gli studi per portare avanti l’azienda di famiglia, caparbiamente “riprende” il percorso universitario e lo completa successivamente conseguendo la laurea in Scienze Politiche alla soglia dei 60 anni.
Il commiato
«Con Roberto – sottolinea la società Cassano Magnago HC – perdiamo un pezzo importante della nostra storia sportiva, un amico, ma anche un faro da continuare a seguire grazie ai preziosi insegnamenti che ci ha lasciato.
Lo salutiamo lasciandovi una sua frase, tratta da uno dei suoi tanti articoli: “La pallamano non è una macchina senza cervello e senza cuore. Dirigenti, atleti, tecnici, arbitri non sono numeri: sono donne e uomini liberi!”.
Ciao Roberto, grazie per quello che hai fatto e continua ad ispirarci nelle nostre scelte quotidiane».