Un infortunio tremendo, in un periodo tremendo. In cui tutto è ancora più difficile, perché anche se i tuoi compagni ti incoraggiano, anche se i vertici della Pro Patria ti sostengono, non potersi vedere pesa molto.
Filippo Ghioldi parla in un'intervista video con l'addetto stampa biancoblù Nicolò Ramella e promette: «Ce la sto mettendo tutta, per tornare». Non si può fornire una data certezza, ma negli occhi del numero 23 tigrotto si legge tutta la determinazione.
Dal 30 settembre, è fermo questo giovane, 180 giorni durante il quale fuori succedeva il delirio per la pandemia. La parte più complicata del recupero? «La prima, fuori dal campo - racconta - mi trovavo spesso solo, a fare esercizi ripetitivi, banali». Ecco perché la fase successiva è stata un po' più lieve: «Scorreva più velocemente, perché rivivevo l'ambiente degli spogliatoi. I compagni ci sono sempre stati - precisa - ma averli a fianco è bello e aiuta a superare le difficoltà». Difficoltà che sono pesate anche per l'aspetto psicologico: «In un momento così problematico, sì, ci tenevo a ringraziare la società, la presidentessa, il direttore, che mi hanno permesso di essere curato al meglio».
Ghioldi si è fatto amare subito dal popolo tigrotto. Come vede la Pro di adesso? «Un squadra molto buona, compatta, con un gruppo coeso e serio - osserva - Quando mi rivedranno? Il mio conto alla rovescia è partito più di 130 giorni fa. Spero di rientrare prima possibile, ce la sto mettendo tutta. Non c'è una data certa. Bisogna avere molta calma e attenzione ai particolari prima di rientrare».
Anche perché la sfida quest'anno è davvero entusiasmante: «Cerchiamo di arrivare più in alto possibile».