L'impianto si salva innovandolo. Il sindaco di Legnano Lorenzo Radice e l’assessore alle Società partecipate Alberto Garbarino martedì hanno incontrato alcuni esponenti della rappresentanza sindacale unitaria di Accam (LEGGI QUI)
«L’amministrazione comprende perfettamente la preoccupazione recentemente manifestata dai lavoratori di Accam –dice Radice in un comunicato - concordiamo sul fatto che anni e anni di gestione inefficace abbiano portato alla situazione critica in cui versa oggi la società; situazione che non permette più di perdere tempo». Ai lavoratori come si può salvare l'impianto secondo Legnano: «innovandolo profondamente, trasformandolo nella direzione dell’unica scelta oggi possibile, quella dell’economia circolare e della sostenibilità, tanto economica quanto ambientale».
Il sindaco ha ribadito che «a Legnano soluzioni di corto respiro non interessano perché non sarebbero funzionali a una seria e moderna politica dei rifiuti. Dobbiamo ragionare non per i prossimi cinque anni, ma in una prospettiva di decenni a venire. Questo significa investire, aprire a partner con grandi risorse tecniche e finanziarie e ragionare in termini di area vasta. E questo significa anche garantire occupazione».
Radice ha anche sottolineato che «Legnano c’è, ed è disposta a fare la sua parte - proseguendo - Adesso spetta agli altri soci di Accam pronunciarsi, Busto Arsizio in primis, e farlo prima dell’assemblea con i passaggi in consiglio comunale, per dire se sono interessati a entrare mettendo le risorse necessarie per un progetto che dia un futuro sostenibile alla politica dei rifiuti: quella politica che tutte le istituzioni, dall’Unione Europea alla Regione Lombardia, chiedono e per la quale Legnano è pronta».