Scuola - 22 aprile 2025, 08:10

Il Parco delle Roggie rinasce grazie agli studenti del liceo scientifico: un viaggio tra storia, natura e tecnologia

Gli studenti della 5L del Tosi di Busto Arsizio hanno rivalutato il parco con un progetto Pcto innovativo, realizzando un sito, tracciando sentieri, studiando tre santuari locali e ideando una caccia al tesoro botanica. Il progetto è stato svolto in collaborazione con Legambiente. La presentazione ufficiale si terrà il 29 aprile al liceo, alla presenza delle autorità locali

Un parco dimenticato, sentieri sterrati e poco tracciati e tre piccole chiese che il tempo sembrava aver lasciato ai margini. Sembrava. Perché da oggi il Parco delle Roggie – esteso tra i comuni di Arconate, Bienate, Dairago e Magnago – ha una nuova identità. E il merito è tutto degli studenti della classe 5L del liceo scientifico Tosi di Busto Arsizio, che nell’ambito del progetto Pcto hanno ridato vita al parco con un’iniziativa originale, multidisciplinare e profondamente concreta.

Un progetto iniziato due anni fa, sotto la guida dei docenti Carmen Giovannelli, poi Lavazza e quest'anno Ester Marchesi, con il supporto di Legambiente e della tutor aziendale Paola Gandini. L’obiettivo? Rendere il Parco delle Roggie un luogo più conosciuto, vivibile e fruibile da cittadini, valorizzandolo sotto il profilo storico, scientifico, artistico e informatico.

«Abbiamo iniziato visitando il parco, cercando di individuare elementi che potessero attrarre i visitatori – racconta Sara Zocco, studentessa della 5L –. Abbiamo analizzato studiato e fotografato tre santuari in tre comuni diversi: la chiesetta di Santo Stefano a Bienate, la Madonna in campagna a Dairago e il santuario di Santa Maria Nascente ad Arconate». Un percorso artistico, quello che unisce le tre chiese, che gli studenti hanno tracciato e inserito in una mappa interattiva sul sito web creato appositamente per il progetto.

Il lavoro si è articolato in più fasi e ha coinvolto quattro gruppi di studenti, ognuno con un compito specifico. Il gruppo storico ha ricostruito la storia del parco, tracciando una linea temporale e confrontando vecchie e nuove mappe per identificarne l’evoluzione urbanistica e rurale, individuando edifici significativi come la Cascina Maddalena, la Cava e l’Accam. Il gruppo scientifico, accompagnato dall’agronoma Roberta Colombo, ha esplorato il parco in bicicletta, riconoscendo le specie botaniche e contribuendo alla creazione di una “caccia al tesoro delle piante”, un gioco educativo inserito nel sito. Il team informatico ha curato la realizzazione della piattaforma digitale, mentre quello artistico ha documentato le tre chiesette con foto e testimonianze raccolte direttamente sul campo, grazie anche all’ascolto di racconti degli abitanti locali.

«All’inizio non si avevano molte informazioni su questo parco – raccontano gli studenti –. Legambiente ci ha proposto di lavorarci, e abbiamo deciso di dargli un’identità». Oggi, quella scelta si traduce in un progetto concreto e partecipato, che punta anche a far rientrare il Parco delle Roggie nel più ampio circuito del Parco del Ticino.

Il lavoro verrà presentato ufficialmente martedì 29 aprile, dalle 10 alle 12, al liceo Tosi, alla presenza dei sindaci dei comuni coinvolti, dei rappresentanti di Legambiente e di tutti i protagonisti del progetto.

Dal fango e dai sentieri boschivi, oggi nasce un parco digitale, narrato, mappato e raccontato attraverso gli occhi curiosi e appassionati di 25 studenti. Un esempio perfetto di come scuola, territorio e ambiente possano dialogare e generare cambiamento.
    

Laura Vignati