Da una pendolare di Busto Arsizio, Francesca, riceviamo e pubblichiamo questo scritto dopo la difficile mattina legata a un guasto (LEGGI QUI)
Questa mattina mi sono recata in stazione Nord per prendere il treno delle 7:52, con un treno Frecciarossa in partenza da Milano Centrale alle 9:40. Credevo di avere un buon cuscinetto per eventuali ritardi, e invece…
Ore 8:00: ancora nessun treno in vista e annunci relativi solamente ai treni diretti a Malpensa.
L’app di Trenord non segnala alcun ritardo sui treni in direzione Milano e addirittura elimina - considerandoli partiti - treni che in realtà continuano a non passare.
Sono in stazione dalle 07:45 e alle 08:24 nessun avviso è stato ancora dato.
A un certo punto migriamo tutti al binario 4 perché all’improvviso dovrebbe arrivare il treno delle 8:09.
Chi conosce la stazione di Busto sa che questo è già un disagio vista la quantità di gente presente in banchina!
Ovviamente nessun treno in vista, ma all’improvviso un barlume di speranza: viene annunciato il Malpensa delle 8:03, in ritardo di oltre 20 minuti, in arrivo al binario 2.
Di nuovo tutti su per le scale e giù di nuovo sull’altra banchina!
Sul treno ovviamente si sono ammassati - e uso questo termine appositamente - tutti i poveri pendolari che sperano solo di arrivare in ufficio (per contratto non per diletto!) o di partire per la trasferta programmata (me compresa).
Mi chiedo come sia possibile una situazione del genere, soprattutto se la città di Busto Arsizio vuole porsi come alternativa al vivere a Milano.
Tutti i giorni il ritardo minimo è 5 minuti e per un lavoratore contano molto, anche se fossero solo 2.
L’opzione di svegliarsi prima perdonatemi ma non è una risoluzione del problema (premesso che questa mattina io avevo un largo anticipo).
Se pago un abbonamento che garantisce un servizio, devo poter programmare la mia vita con un minimo di tranquillità.
Trenord è di gestione regionale, di una giunta che ben si sposa con chi guida la nostra città.
Busto Arsizio ha oltre 80.000 abitanti e l’Amministrazione dovrebbe quantomeno mettersi al tavolo di discussione per un sistema di trasporti integrato che riduca i prezzi degli abbonamenti di chi si reca a lavorare giornalmente a Milano.
A maggior ragione se questi prezzi non garantiscono un servizio quantomeno decente.
Ovviamente l’obiettivo primo dovrebbe essere un miglioramento del servizio (fare peggio penso sia difficile ma non mi sbilancio!), ma un lavoro sugli abbonamenti darebbe una grossa mano.
Essere fuori dal sistema integrato solo per competenza provinciale ha poco senso, soprattutto trovandoci tra Magnago e Rescaldina, dove le tariffe STIBM sono in vigore.
Pensare che chi sale sul treno a Magnago paghi meno di chi sale a Busto mi sembra ridicolo.
Riusciremo a diventare davvero un’alternativa del vivere a Milano?
Come è possibile continuare a far finta di niente come Amministrazione?
Francesca
P.S. non voglio che il mio lamento sia fine a se stesso, ma da cittadina mi chiedo cosa posso fare per smettere di subire questi disastri!