Scuola | 15 aprile 2025, 16:34

Libertà in scena: i giovani di Busto e il 25 Aprile

Si è concluso questa mattina il progetto sulla Resistenza con gli studenti di Candiani e Ite Tosi. Riflessioni, arte e danza alla Pro Busto. Colombo: «L'esperienza vissuta viene assimilata molto di più che lo studio diretto»

Si è chiuso questa mattina sul palco della Pro Busto il progetto promosso da Anpi, Raggruppamento Alfredo di Dio, Amici di Angioletto, che mirava a trasmettere gli insegnamenti del 25 aprile ad alcuni giovani bustocchi. Hanno partecipato attivamente gli studenti delle seconde e terze del Liceo Candiani e dell'Ite Tosi, che hanno espresso, in maniere differenti, il proprio concetto di libertà e di come questo si possa manifestare e affermare.

L'iniziativa dal titolo «La Resistenza ha il volto giovane. I resistenti di oggi e quelli di 80 anni fa» ha visto il coinvolgimento del professor Raffaele Mantegazza, pedagogista e docente dell’Università degli Studi di Milano- Bicocca che ha spiegato agli studenti, coordinati dagli insegnanti Silvia Cocuzza e Andrea Della Pira, il significato della resistenza oggi. All'evento era presente anche una classe terza delle medie Tommaseo. 

«La storia spesso si studia solo sui libri di testo – spiega l'assessore Chiara Colombo – mentre secondo noi va vissuta e costruita, dobbiamo costruire una società che vive sul concetto di libertà che noi molto spesso diamo per scontata. Per il 25 aprile di quest'anno, tra le altre cose, abbiamo pensato di interagire con i ragazzi della scuole superiori con questo progetto dove gli istituti hanno collaborato attivamente alla costruzione dell'evento. Gli studenti hanno lavorato sul concetto di parole chiave come “potere” e “libertà”, trasformato in qualcosa di concreto. L'esperienza che loro vivono viene assimilata molto di più che lo studio diretto di una pagina del libro di testo. Vivere le situazioni li porta a ragionare e costruire, non solo a livello verbale: in questa manifestazione abbiamo diverse forme di espressioni, come anche pittura e danza, che comunicano le emozioni pur senza la parola».

Giovanni Ferrario

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