Economia - 14 aprile 2025, 20:11

Firmato a Roma l'accordo quadro su Beko: «Ora al lavoro per gestire quanto previsto nell'intesa»

Dopo l'approvazione dei lavoratori che hanno dato il via libera con l'88% di voti favorevoli è stata apposta la firma tra l'azienda turca, le parti sociali, il Governo e le Regioni. A Cassinetta salvaguardata la produzione, 315 gli esuberi tra gli operai e 270 (con Pero) tra gli impiegati e 136 milioni di investimenti

Una delle scorse manifestazioni dei lavoratori alla Beko di Cassinetta

Beko Europe ha sottoscritto oggi l’accordo quadro con il Governo, le Regioni e le parti Sociali sul piano di trasformazione industriale per l’Italia. L’accordo, che segue l’approvazione da parte delle assemblee dei lavoratori avvenuta nei giorni scorsi, rappresenta, fa sapere Beko, un «percorso strutturato per la riorganizzazione e il rilancio degli stabilimenti italiani, con l’obiettivo di garantire sostenibilità e competitività nel lungo periodo».

Il piano «conferma il ruolo strategico dell’Italia all’interno delle operazioni globali dell’azienda, e prevede l’adozione di strumenti mirati al riequilibrio produttivo e al rilancio della competitività sullo scenario internazionale del settore, fortemente minato dagli scenari geopolitici ed economici attuali». In particolare, l’accordo ribadisce l’importanza dell’Italia come centro per la Ricerca & Sviluppo, grazie al Centro di Ricerca Globale per la cottura e alla localizzazione del Centro Globale del Design Industriale per l’intera organizzazione di Beko.

A sostegno delle operazioni italiane, l’azienda ha definito un investimento di 300 milioni di euro, di cui un terzo sarà destinato alla Ricerca e Sviluppo.

Il commento della Fiom Cgil: Cassinetta:

Si è conclusa oggi 14 aprile, con la firma del piano industriale al Mimit, la vertenza Beko (ex Whirlpool) . Una vertenza lunga, a tratti drammatica, che ha avuto come risultato, grazie alla lotta sindacale e alla partecipazione decisiva dei lavoratori, il mantenimento dei siti produttivi in Italia e ha evitato licenziamenti unilaterali. Ora continua il lavoro, che sarà complicato alla stessa maniera, per gestire al meglio quanto previsto dall'accordo. Si va avanti con il lavoro, tutti uniti per la salvaguardia occupazionale e per il mantenimento di un lavoro dignitoso.

La dichiarazione del sindaco di Varese Davide Galimberti:

A Cassinetta verrà mantenuta la produzione. Questo è uno dei primi dati positivi dell’accordo sottoscritto oggi a Roma tra la Beko e il Governo, un passaggio importante in questo momento di cambiamenti mondiali e di dazi. In questi mesi, la rete composta da tutte le realtà, le istituzioni, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e le imprese dell’indotto della nostra provincia ha lavorato perché si potesse raggiungere un accordo nell’interesse dei lavoratori e lavoratrici e del territorio. La riduzione degli esuberi, l’uso degli ammortizzatori e il mantenimento della produzione associata ad un piano di investimenti è un passo avanti rispetto alla situazione che si prospettava qualche mese fa, con il rischio di chiusura di uno dei più importanti siti produttivi del territorio. Situazione che avrebbe avuto ripercussioni gravi anche sul grande indotto della nostra provincia.  Oggi con la produzione che resta in provincia di Varese si dà anche atto della grande qualità del lavoro portato avanti dai lavoratori di Cassinetta. Ora si dovrà proseguire con il piano di investimenti e il rispetto dell’accordo in modo da rendere stabile il futuro di Cassinetta e la storia che rappresenta.

Il commento di Paolo Capone, segretario generale UGL: 

Siamo soddisfatti dell’intesa raggiunta con Beko, frutto di un confronto intenso e responsabile tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’azienda e le organizzazioni sindacali. In un contesto economico complesso e incerto, siamo riusciti a ottenere un accordo che tutela l’occupazione e apre una prospettiva concreta di rilancio industriale. L’intesa, approvata con oltre l’80% di voti favorevoli da parte dei lavoratori, prevede un investimento complessivo di 300 milioni di euro per lo sviluppo di un nuovo prodotto e una serie di misure volte a garantire la continuità occupazionale. La fase di transizione sarà gestita attraverso incentivi all’esodo su base volontaria e strumenti di ricollocazione attiva, con un forte impegno sul piano sociale. È stato inoltre fondamentale l’utilizzo della Golden Power a tutela dell’interesse nazionale, in un settore strategico come quello dell’industria del bianco, sempre più esposto alla concorrenza asiatica. La firma dell’accordo certifica la volontà di mantenere attivi i siti produttivi in Italia e dimostra che i prodotti di alta qualità hanno un futuro competitivo nel nostro Paese e in Europa. Questo risultato, tuttavia, rappresenta solo un punto di partenza. Sarà essenziale, infatti, vigilare sull’attuazione degli impegni assunti dall’azienda. Il cosiddetto ‘metodo Beko’, basato su condivisione, responsabilità e centralità dell’interesse nazionale, può diventare un modello da replicare per affrontare e risolvere altre crisi industriali. 
 


 

Redazione