Cinque pizze. Quarantatré secondi. Neanche il tempo di raccontarlo, che Saverio Labate ha già impastato, steso e fatto il miracolo: trasformare la velocità in arte. Perché fare la pizza, per lui, è molto più che un mestiere: è passione, sacrificio, spettacolo.
Saverio, pizzaiolo della pizzeria “La Piazzetta” di Sacconago, è tornato da Parma con un sogno realizzato e un trofeo in valigia. Alla 32ª edizione dei campionati mondiali della Pizza, che si sono svolti l’8, 9 e 10 aprile, si è classificato secondo nella categoria “pizzaiolo più veloce”, dove ha dovuto stendere cinque pizze nel minor tempo possibile: solo 43 secondi. Numeri da capogiro.
A contendersi i titoli, ben 11.677 pizzaioli provenienti da 55 paesi del mondo, dall’Asia all’America, suddivisi in diverse categorie: pizza a metro, abilità, freestyle, larghezza e, appunto, velocità. Una gara che non è solo tecnica, ma anche cuore, resistenza e grinta. E Saverio, in tutto questo, ha brillato.
«È da sette anni che inseguo questo sogno di portare a casa un trofeo in un campionato mondiale - racconta con emozione - Due settimane fa ero a Las Vegas: ho fatto un quinto posto e due settimi. Stavolta ce l’ho fatta. Sono felicissimo. Finalmente ho scritto il mio nome sul muro della gloria».
Il trofeo? Un piatto da pizza con tanto di targhetta. Ma quello che conta davvero per lui è il riconoscimento di un impegno che parte da lontano. Dal suo laboratorio, dal forno sempre acceso, dal lavoro quotidiano nella sua pizzeria d’asporto, dove la velocità non è solo una qualità: è una necessità. «Tutti hanno fretta. Io non ho il tempo di allenarmi, o lavoro o mi alleno. Il mio unico allenamento è dentro la mia pizzeria. E ci metto il cuore».
Saverio, però, non si ferma. A fine aprile volerà in Calabria, vicino al suo paese d’origine in provincia di Vibo Valentia, per un evento che lo vedrà protagonista tra spettacolo acrobatico e ruolo di giudice.
Dietro ogni disco di pasta, c’è molto più che farina e lievito. «La pizza mette sempre un sorriso – dice - Il mio motto è: la pizza è sentimento, è passione. Ma oggi si fa fatica a trovare pizzaioli: è un lavoro di sacrificio, non ci sono festività».
E mentre parla della sua pizza da 98 cm di diametro, che gli ha fruttato un sesto posto nella categoria “pizza larga”, ringrazia chi lo sostiene: «Il team Tricolore Pizzaioli Acrobatici, il mio compagno di avventure Giorgio Nazir che mi spinge a fare sempre meglio, e la Galbani Svizzera, sponsor che ci accompagna in queste imprese».