Cultura - 10 aprile 2025, 22:15

VIDEO E FOTO. Quando la letteratura accende l’aula magna dell’Ite Tosi: Stefania Auci incanta Busto Arsizio

Serata intensa all’istituto tecnico di viale Stelvio con l'autrice della “Saga dei Florio”. Tra scenografie evocative e riflessioni profonde, la scrittrice ha raccontato la potenza della scrittura e del Sud

Un’atmosfera densa di storia, emozione e bellezza ha avvolto l’aula magna dell’Ite Tosi di Busto Arsizio, nella serata di giovedì 10 aprile. La scrittrice Stefania Auci, autrice della fortunata “Saga dei Florio”, ha incontrato studenti, docenti e lettori in una serata che ha saputo unire cultura, memoria e vita vissuta. Un pubblico gremito, curioso e partecipe, ha accolto l’autrice tra mobili antichi, pianoforte, manifesti d’epoca e dettagli scenici che riportavano dritti nel cuore dell’Ottocento siciliano. Un viaggio letterario e umano, condotto magistralmente, dentro e fuori le pagine dei suoi libri.



Scenografia: un salto nel tempo e nello spazio

L’incontro si è svolto in un’aula magna trasformata in un angolo di Palermo ottocentesca. La scenografia, curatissima, ha restituito l’anima dei romanzi: mobili d’epoca, un quadro con le iconiche pubblicità del Marsala Florio, un pianoforte a evocare i salotti borghesi. Al centro, una panchina rossa su cui sedevano Stefania Auci e la dirigente Amanda Ferrario: un’immagine forte, evocativa, simbolo di un dialogo tra passato e presente, tra parola scritta e vissuto personale. «Mai nessuno ha fatto una cosa simile per me», ha detto emozionata l’autrice.
Stefania Auci ha parlato anche di sé, della sua duplice appartenenza al mondo dell’editoria e a quello della scuola. Due realtà solo apparentemente inconciliabili: una fatta di riflettori, l’altra di quotidianità, contatto diretto, fatica e soddisfazione. «Vivere a cavallo tra questi due contesti non è facile - ha ammesso - ma non ha senso tenerli separati. La complessità è una ricchezza, non un limite». Per lei, la scrittura è disciplina, creatività e conforto: un ponte tra questi due mondi, un modo per comprenderli entrambi.

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Palermo e la grande storia del Sud

Dai romanzi emerge una Palermo complessa, in trasformazione, teatro di sperimentazioni economiche e culturali. Auci racconta una storia ampia, che va oltre i Florio: è la storia di un Sud vivace, moderno, contraddittorio. «All’inizio volevo raccontare solo l’ultima generazione», ha spiegato, «ma studiando ho capito che non si poteva ignorare l’intero percorso, che investiva tutto il Sud, non solo una famiglia». Palermo, con la sua stratificazione culturale e sociale, diventa metafora del Mezzogiorno intero: un luogo che mescola identità, speranze, disillusioni.

Tra i protagonisti silenziosi della saga c’è il mare, presenza costante, quasi ossessiva. «Tanti uomini dei Florio hanno un rapporto morboso con il mare», ha raccontato l’autrice. Anche per lei il mare è rifugio e ispirazione: «In ogni momento difficile, una delle cose che ho sempre fatto è prendere la macchina e andare al mare». Nei romanzi, il mare è simbolo di libertà, orizzonte, elemento primordiale che accompagna ascesa e caduta.



Linguaggio: educare alla parola, sin da piccoli

Un tema caro a Stefania Auci è quello dell’impoverimento linguistico tra i giovani. «Chi parla bene, pensa bene», ha detto con fermezza. Oggi, osserva, i ragazzi faticano a comprendere i testi, a usare con efficacia le parole. Per questo è fondamentale iniziare dalla famiglia, stimolare i bambini alla lettura fin da piccoli, nutrire la loro naturale curiosità. «La parola è un bene primario - ha ribadito - e se non coltiviamo questo bene, crescono difficoltà che poi la scuola da sola non può colmare».


Amanda Ferrario ha introdotto la serata con un ricordo personale e toccante: «I libri della Auci sono stati gli ultimi due che ho condiviso con mia madre, prima che se ne andasse. Leggere e viaggiare sono le cose più belle e importanti della vita». Un momento di grande empatia ha chiuso l’incontro, tra applausi, occhi lucidi e la consapevolezza che la letteratura, quando è autentica, sa davvero creare ponti tra le persone, le generazioni, i mondi.
    

Laura Vignati