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Territorio | 09 aprile 2025, 09:36

Oasi felina distrutta a Cassano. Il sindaco Ottaviani: «Abbiamo sbagliato, chiediamo scusa e provvederemo a rimediare subito»

Gli operai del Comune hanno erroneamente eliminato siepi e alberi che proteggevano i cinque gatti dell'oasi felina di piazzetta Don Filippo Spina. L'allarme lanciato da chi si prende cura degli animali: «Non tutti gli animali sono tornati, dovremo ricominciare da capo». Ma il primo cittadino è subito intervenuto e promette un aiuto immediato

Nel parcheggio adiacente al centro anziani di Cassano Magnago c'era una piccola colonia felina, una delle tante (una ventina) della città. Cinque gatti (più qualche sporadico ospite) vivevano pacifici, coperti dalla vegetazione (una lunga siepe e un rigoglioso tiglio) e al sicuro, controllati dal gruppo di tutor guidato da Monica Rizzelli.

La scorsa settimana però, a sorpresa, in piazzetta Don Filippo Spina, la tutor si è ritrovata di fronte uno spettacolo spettrale: la siepe e le altre piante erano state tagliate: «Nessuno ci ha avvisati, come invece succede in altre situazioni simili – spiega Rizzelli – Le colonie censite sono comunali e noi provvediamo a prendercene cura, in maniera totalmente volontaria. Questa volta però abbiamo trovato questa brutta sorpresa, nonostante il rapporto con il Comune sia buono, evidentemente si è inceppato qualcosa.

Ora, la priorità è recuperare i gatti, che in questo tipo di situazione, sono sì randagi ma censiti e regolarmente sterilizzati, al fine di tenere sotto controllo le nascite e al tempo stesso poterli accudire nel migliore dei modi, con il grande amore e l'immensa disponibilità di chi gestisce queste piccole-grandi oasi feline. 

«Due dei gatti si sono fatti vedere – prosegue Monica – ma ovviamente, con quello che è successo, hanno perso i punti di riferimento e le abitudini precedenti. Per ora, in quel luogo, lascio loro solo i croccantini, perché la parte umida va necessariamente data al momento per questioni di igiene pubblica. Nel frattempo molto utili sono le segnalazioni dei condomini che abitano li vicino, che mi stanno aiutando a capire quali sono i gatti che ritornano. Dovremo ricominciare da capo per ricreare la colonia».

Nel frattempo però, in Comune si sono subito attivati per spiegare quanto accaduto e per rimediare alla situazione, a partire proprio dal sindaco Pietro Ottaviani, con la collaborazione della sua giunta: «Questo era un intervento già in programma da parecchi anni – spiega il primo cittadino - Il problema è nato da una incomprensione tra gli uffici e gli operai che hanno provveduto al taglio e che non sapevano che in quel luogo ci fosse una colonia felina. Hanno così provveduto a tagliare tutto senza preoccuparsi, in assoluta buona fede. La siepe, in passato, era stata criticata da alcuni condomini confinanti. Queste colonie feline non sono debitamente segnalate: ci organizzeremo per affiggere cartelli specifici e nel frattempo abbiamo chiesto alla Polizia locale di darci una mappa delle tante colonie presenti in città».

Pietro Ottaviani, però, ammette molto onestamente l'errore: «Questo però non toglie che l'amministrazione abbia sbagliato, per cui mi sono subito attivato per chiedere scusa a Monica e a tutti gli altri volontari di questa nostro errore, che però non è stato fatto con cattiveria. Nel corso del sopralluogo di lunedì era presente anche una azienda a cui affideremo i lavori per rimettere a posto l'area».

Cucce e luoghi predisposti per i pasti verranno posizionati tutti nella parte superiore del terrapieno, che verrà ripopolato di piante, come concordato anche con Rizzelli: «Provvederemo a piantumare in modo tale che la vegetazione dia la giusta riservatezza che la colonia felina necessita affinché i gatti si sentano protetti in questo ambiente. Abbiamo, con l'ufficio tecnico, già preso un impegno per capire quando fare i lavori, dobbiamo solo espletare la parte burocratica per non commettere gli errori del passato. In giunta, tra l'altro, abbiamo già previsto un contributo per finanziare le spese che verranno sostenute per il mantenimento delle colonie: queste persone se lo meritano, si impegnano, svolgono un lavoro importante e hanno un infinito amore per gli animali». 

Giovanni Ferrario

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