Sopralluogo a sorpresa alla mensa scolastica della scuola primaria Gilda Rossi, che fa parte dell'istituto comprensivo Galileo Galilei. L'assessore alle Politiche educative Chiara Colombo, accompagnata dal consigliere comunale di minoranza Emanuele Fiore, ha pranzato alle elementari borsanesi per verificare la qualità del servizio mensa offerto agli alunni del plesso, replicando l'esperimento fatto nello scorso novembre alle Manzoni (LEGGI QUI).
Come tutti i bambini, Colombo e Fiore hanno assaggiato quel che proponeva il menù del giorno: pasta con le zucchine, pollo arrosto con contorno di spinaci e la frutta: «Siamo arrivati durante il secondo turno – spiega l'assessore alle Politiche educative Chiara Colombo – , abbiamo potuto constatare che i ragazzi sono stati educati e silenziosi e hanno sprecato poco cibo. Anzi, in molti hanno chiesto il bis. Sicuramente la qualità era buona, migliore di quel che era stata la mia prima esperienza». L'assessore ha anche scambiato qualche parola con gli alunni, chiedendo loro eventuali suggerimenti: «Nessuno si è lamentato, anzi erano tutti soddisfatti e contenti; l'unica cosa che mi è stata sottolineata è la poca varietà di frutta a fine pasto. Cercheremo di ascoltarli, sempre rispettando le restrizioni dell'Ats e il piano alimentare, inserendo qualche alimento diverso rispetto, per esempio, ai più classici mela e arancia».
Piena soddisfazione anche per il lavoro del personale che ha servito i pasti ai ragazzi: «Pur non sapendo del nostro arrivo, le signore della mensa hanno rispettato tutte le regole necessarie durante la somministrazione, svolgendo il proprio lavoro con precisione e dimostrandosi pienamente disponibili nei confronti degli alunni, anche fornendo il bis a chi ne faceva richiesta, sintomo che il cibo non arriva a scuola contato ed è di buona qualità».
Quello di oggi non sarà l'ultimo sopralluogo tra le scuole di Busto: «Sicuramente tutto si può migliorare ed è importante la collaborazione di tutti – prosegue l'assessore – Alla riunione di gennaio con i referenti delle mense cittadine la partecipazione è stata inferiore alle attese, ma sarebbe importante avere il maggior numero di riscontri per poter disegnare un quadro completo della situazione e poter migliorare il servizio nella sua interezza. Ovviamente non possiamo pensare di accontentare tutte le richieste, anche perché va ricordato che il momento del pasto è considerato tempo scuola e cerchiamo di fare educazione alimentare, dando la possibilità ai bambini di imparare ad abituarsi a tanti cibi».
Sempre rimanendo in argomento, da una settimana a questa parte, tra l'altro, dopo che il gestore del servizio di energia elettrica ha risolto i problemi, anche gli alunni delle scuole Tommaseo hanno la possibilità di usufruire dei pasti scodellati, quindi ultimati al momento, e non sono più “costretti” a mangiare piatti termosigillati che hanno, per ovvie ragioni, una qualità inferiore visto il più ampio lasso di tempo che intercorre tra la cottura e la consumazione: «Era l'ultima scuola in cui mancava questo servizio. Eravamo pronti già da inizio gennaio, ma mancava l'allaccio elettrico. Mi dicono che i bambini abbiano applaudito proprio perché possono mangiare meglio».