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Politica | 06 aprile 2025, 17:06

Salvini acclamato segretario al congresso della Lega. Leader fino al 2029

Si è chiusa a Firenze l’assemblea presieduta dal ministro Giorgetti. Presente la delegazione varesina guidata dal segretario provinciale Cassani. Le battaglie rilanciata dall’eurodeputata Tovaglieri: no al riarmo, all’islamizzazione estrema e allo stop ai motori endotermici; avanti con l’autonomia. Dal consigliere regionale Monti, focus sulla sanità

Salvini acclamato segretario al congresso della Lega. Leader fino al 2029

Matteo Salvini alla guida della Lega fino al 2029. Il congresso federale ha approvato per acclamazione la sua candidatura, l’unica presentata all’appuntamento tenutosi a Firenze.
La due giorni si era aperta ieri con l’intervento di Elon Musk. Oggi, sempre in videocollegamento, è intervenuta Marine Le Pen, ed è stato trasmesso il videomessaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Tra i momenti “salienti”, la consegna della tessera del partito a Roberto Vannacci, eletto al Parlamento europeo come indipendente tra le fila della Lega. 

Nel suo discorso, Salvini (che ha definito Umberto Bossi e Roberto Maroni «due geni») ha ringraziato «l’amica» Giorgia Meloni, spiegando che «autonomia e premierato vanno insieme, mano nella mano». E si è detto «a disposizione dell’Italia e della Lega» e pronto a parlarne con Meloni e con l’attuale ministro Matteo Piantedosi sulla proposta di un suo ritorno al ministero dell’Interno, avanzata ieri da Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, capigruppo della Lega rispettivamente alla Camera e al Senato. Il secondo, che è anche segretario della Lega Lombarda, ieri aveva detto che «le Regioni dove governa la Lega devono restare alla Lega. Tutte, Lombardia compresa».

Sempre ieri, il congresso presieduto dal varesino Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha approvato il nuovo statuto: tra le altre novità, il segretario resterà in carica per quattro anni, e non più tre, e viene previsto un quarto vicesegretario.

Dal Varesotto

Presenti anche i delegati della provincia di Varese. Gli ammessi di diritto erano il ministro Giancarlo Giorgetti, il presidente della Regione Attilio Fontana, l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, il deputato Stefano Candiani, il consigliere regionale Emanuele Monti, il segretario provinciale Andrea Cassani. Insieme a loro, gli eletti Riccardo Battiston di Venegono Superiore, Antonio Belvisi di Cassano Magnago, Giorgio Caielli di Gallarate, Simona Cassarà di Solbiate Olona, Stefano Cavallin di Induno Olona, Domenico Donadio di Busto Arsizio, Stefano Gosio di Cardano al Campo, Thomas Guerini di Castellanza, Claudia Mazzetti di Gallarate, Davide Quadri di Varese, Angelo Veronesi di Saronno.
Con loro avrebbe dovuto esserci anche Edoardo Favaron, l’ex sindaco di Sesto Calende scomparso improvvisamente nei giorni scorsi. 

Prima del congresso, il segretario provinciale Cassani aveva detto che la leadership di Salvini «non può essere messa in discussione. In tanti vogliono tornare di più su alcune tematiche che scaldano maggiormente il cuore dei militanti e questo si potrà sicuramente fare con lui come segretario» (leggi qui).

Le battaglie

«Salvini ha fatto davvero un bel discorso – osserva al termine del congresso l’eurodeputata bustocca Isabella Tovaglieri –. Ha orientato la Lega verso i prossimi cinque anni, l’orizzonte temporale che coincide con la legislatura del Parlamento europeo e con la fine del mandato a livello nazionale».
Tra le “battaglie”, «ha confermato in maniera determinata che siamo totalmente contrari al riarmo. E io in questo mi riconoscono in maniera assoluta. Prima di dire addio al nostro manifatturiero, che è stato distrutto dalle politiche ideologiche ambientali dell’Europa, e convertire le aziende tedesche a produrre armi, credo che sia compito della politica provare a rilanciarlo».

Primario l’impegno per l’autonomia, «un imperativo categorico ora più di allora – sottolinea Tovaglieri –. Per essere autonomisti nei territori è indispensabile anche essere sovranisti, nell’accezione più positiva del termine, in Europa, per difendere le nostre battaglie di libertà, coniugate a un concetto di responsabilità.

E poi ovviamente ci sono le battaglie storiche. Una su tutte, quella contro l’islamizzazione estrema e selvaggia a cui spesso la sinistra buonista strizza l’occhio. È invece più che mai fondamentale rivendicare le nostre identità e tradizioni. Senza identità non c’è futuro».

Si è parlato anche di automotive, un tema «di cui in piccola parte mi sento una portabandiera – spiega l’eurodeputata – perché da anni faccio una battaglia contro lo sciagurato stop ai motori endotermici. E anche questa è una battaglia di libertà, perché vietare a chi ha un Euro 5 di circolare non è una scelta ambientale, ma significa privare chi non ha la capacità economica di acquistare un’auto nuova della possibilità di andare a lavorare».

Sanità al centro

Il focus del consigliere regionale Emanuele Monti è sulla sanità. «Sono molto contento – afferma – che da questo congresso federale emerga, tra le grandi priorità che la Lega si dà a tutti i livelli di governo, quello di impegnarsi ancora di più su questo tema. È anche il risultato di questo anno di lavoro da coordinatore federale del dipartimento Sanità della Lega. Mi ha fatto molto piacere sentire nel discorso di Matteo, ma anche di Massimiliano Fedriga e di diversi esponenti di livello nazionale e regionale, quanto sia strategico e importante oggi che la Lega sia il partito che più di tutti può dare delle risposte ai cittadini italiani sul tema della salute, che è una delle grandi priorità dell’agenda politica che ci siamo dati con questo congresso».

Riccardo Canetta

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