Un simbolo per tutta la città. Giuditta Lualdi ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni e lo sport cittadino, giocato, perde uno dei suoi "idoli", non solo sul campo. Personaggio eclettico, la (ormai ex) capitana della Uyba è stata un esempio per tanti ma anche un supporto a tutta la cittadinanza con le iniziative, con fini nobili, portate avanti e concretizzate grazie alla sua dedizione e alla sua passione.
Le istituzioni hanno collaborato con lei, con profitto, e la notizia che quella di domenica è stata la sua ultima partita ha sicuramente generato immediato dispiacere in molti dei dirigenti e degli amministratori che hanno avuto l'onore di conoscerne le qualità, umane ancorché sportive. Da lì a poco, però, è subentrata anche la voglia di celebrarla, consci che Giuditta rimarrà una risorsa importante per tutta Busto.
«Penso che per un'atleta – ha commentato il vicesindaco e assessore allo sport Luca Folegani - non ci sia cosa più bella che rappresentare e onorare i colori della propria città: Giuditta ha avuto la possibilità di vivere questo sogno e noi tutti le siamo grati per quello che ha fatto con la divisa dalla Futura prima e della Uyba dopo. Ovviamente, oltre all'in bocca al lupo per il futuro, ci auguriamo che continui a rimanere sul palcoscenico dello sport cittadino».
Nella giunta guidata da Emanuele Antonelli sono tanti gli estimatori della numero 8 delle Farfalle: «Giuditta innanzitutto è un'amica – spiega l'assessore Alessandro Albani - Abbiamo tutti avuto modo di conoscerla come una grande atleta e come capitana della UYBA, espressione importante del nostro territorio. Inoltre, abbiamo avuto modo di apprezzarla nell'organizzazione di eventi sportivi che hanno una importante valenza sociale, un binomio molto significativo. Le faccio un grande in bocca al lupo e so che presto, probabilmente, calcherà altri palcoscenici alla sua altezza».
Una collaborazione proficua era stata quella con Maurizio Artusa, che fino allo scorso autunno ha guidato il “dicastero” dello sport di Palazzo Gilardoni: «Ho imparato a conoscerla e piano piano l'ho stimata sempre di più – ha raccontato l'ex assessore allo sport Maurizio Artusa - Ho sempre apprezzato i giovani di valore e lei è sicuramente una di questi. In quella foto eravamo a lavorare insieme per progettare qualcosa che poi hanno conosciuto in tanti (ndr Busto Sport) e che senza di lei non poteva sicuramente esistere; Giuditta ne è stata un traino fondamentale. Venne lei nel mio ufficio per propormi un bel progetto, ci ho creduto da subito perché i giovani come lei, che hanno questa forza, vanno aiutati; la manifestazione è riuscita benissimo, ha riempito il centro cittadino e ha permesso a Busto di essere fonte di ispirazione. Abbiamo passato tre anni insieme durante il mio assessorato, sono dispiaciuto che lasci il volley giocato, ma, combattiva com'è, farà sicuramente tante altre cose belle».
Donne dalle mille qualità e risorse: Giuditta Lualdi e Cinzia Ghisellini hanno spesso collaborato: «Sono molto legata a Giuditta, sia per la persona che è, sia per quanto fatto insieme con la scuola e con l'Assb – commenta la presidente dell'Associazione delle società sportive bustesi Cinzia Ghisellini - Giuditta si è sempre dedicata al sociale oltre alla sua attività sportiva: è indubbiamente una persona da ammirare e saremo al suo fianco ogni qualvolta ce ne sarà bisogno. Lo sport unisce e lei lo vive a “pieni polmoni: ha una lunga vita da dedicare a tutto quello che di buono può fare. Lei ha talento, passione e l'energia giusta».
Infine chi forse la conosce meglio, un amico ancor prima di dirigente: «Per me Giudi è un idolo, come persona e poi anche come giocatrice e capitana della squadra – commenta Simone Facchinetti, consigliere Uyba e presidente del comitato esecutivo – Ci mancherà indubbiamente tantissimo in campo, trasmetteva vibrazioni uniche: il suo modo di interpretare la gara, anche quando non giocava, è una di quelle cose ti fanno amare lo sport. Sono dispiaciuto e un po' scosso, ma sono anche felice perché so che la sua è una scelta ponderata e lei è contenta di averla presa. Ci lega un rapporto di amicizia, personalmente ho subito trovato una buona intesa con lei, siamo allineati su tantissimi aspetto. In campo, poi, incarna quello che vorrei sempre vedere in un atleta di qualsiasi disciplina: passione, attaccamento per la maglia, grinta, capacità di vivere la gara con emozione e di dare tutto. Lo vedi nei suoi occhi la voglia di fare bene, di non mollare. Ora, dopo l'imminente laurea, sono sicuro che riuscirà a portare avanti i progetti a cui lavorerà e che ne faremo insieme. “Spaccherà tutto” in qualsiasi cosa si impegnerà».