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Salute | 01 aprile 2025, 19:10

Lo sport amico dei polmoni: un incontro alla Liuc tra scienza e benessere

Il seminario, organizzato con Humanitas Mater Domini, ha esplorato il legame tra attività fisica e salute respiratoria. Massimiliano Appodia, pneumologo, ha evidenziato il ruolo dello sport nella prevenzione, nei trattamenti per le malattie polmonari e nel benessere psicofisico

Lo sport amico dei polmoni: un incontro alla Liuc tra scienza e benessere

Si è tenuto nel tardo pomeriggio di martedì 1° aprile all’Università Liuc di Castellanza e in modalità online il seminario “Lo sport amico dei polmoni”, organizzato in collaborazione con Humanitas Mater Domini nell’ambito della quarta edizione dei seminari scientifici interdisciplinari “Formazione e Salute”. L’evento, moderato dalla dottoressa Alessandra Massironi, responsabile counseling and well-being e referente sostenibilità di Liuc, ha approfondito il legame tra attività fisica e salute respiratoria, evidenziando il ruolo dello sport nella prevenzione e nel miglioramento della funzionalità polmonare.

L’apertura dell’incontro è stata affidata a Patrizia Tettamanzi, prof ordinario di economia alla Liuc e autrice del libro “Governance delle Organizzazioni Sportive”. A seguire, Massimiliano Appodia, pneumologo all’Humanitas Mater Domini e Centri Humanitas Medical Care, ha illustrato l’impatto dell’attività fisica sulla salute respiratoria, sottolineando l’importanza della prevenzione sin dall’infanzia.

Sedentarietà e salute polmonare: una sfida per l’Italia

Uno dei problemi più rilevanti per la salute pubblica in Italia è la sedentarietà. Ogni anno, l’inattività fisica costa al Paese sei miliardi di euro e contribuisce a circa 16mila decessi. Dal 1990 il fenomeno è cresciuto dell’8%, rendendo necessario un intervento mirato per promuovere l’attività fisica come strumento di prevenzione.

Se è noto che fumo e alcol hanno effetti nocivi sulla salute, si parla ancora troppo poco dei rischi legati alla sedentarietà e alle cattive abitudini alimentari. Le istituzioni sportive e politiche stanno cercando di invertire questa tendenza, incentivando la pratica sportiva come mezzo per migliorare la qualità della vita.

Il ruolo dello sport nella funzionalità respiratoria

L’attività fisica, soprattutto se iniziata in giovane età, porta benefici significativi ai polmoni. La spirometria è il test che misura la funzionalità respiratoria, il cui picco massimo si raggiunge attorno ai 20 anni, per poi rimanere stabile fino ai 25 anni e iniziare a declinare con l’invecchiamento. Tuttavia, lo stile di vita può influenzare positivamente questa curva.

Gli sport praticati durante l’infanzia e l’adolescenza migliorano la capacità respiratoria, rendendo fondamentale intervenire in questa fase per ottenere benefici a lungo termine. Nell’età adulta, invece, l’attività fisica aiuta a rallentare il naturale decadimento della funzione polmonare. Tra le discipline più efficaci in questo senso spiccano il nuoto e le attività svolte in ambienti naturali, come la campagna, la collina, i parchi e la montagna, grazie anche ai benefici psicofisici dell’aria pulita.

Sport e asma: un binomio possibile

Anche per chi soffre di asma, l’attività fisica è altamente raccomandata. Gli asmatici possono praticare quasi tutti gli sport, ad eccezione di sport ad alta quota (oltre 3mila metri) e sport subacquei con le bombole, per motivi fisiologici e di sicurezza.

L’esercizio fisico può addirittura essere considerato un trattamento per alcune malattie respiratorie. Tra le attività consigliate figurano il nuoto, il nordic walking e lo yoga, soprattutto se praticati con la giusta tecnica. In particolare, gli esercizi di respirazione diaframmatica, utilizzati nello yoga, possono migliorare la capacità respiratoria e le prestazioni fisiche.

La medicina dello sport come prevenzione e terapia

La medicina dello sport non si limita alle visite per l’idoneità agonistica, ma svolge un ruolo chiave nella promozione della salute. Negli ultimi anni, si sta lavorando a proposte di legge che prevedano la collaborazione tra pediatri, medici di base e specialisti per prescrivere programmi di attività fisica come veri e propri trattamenti terapeutici.

L’esercizio fisico non solo previene patologie neuropsicologiche e fisiche, ma può anche migliorare la qualità della vita negli anziani con demenza, rallentando il declino cognitivo. Inoltre, l’attività all’aria aperta aiuta a combattere ansia e depressione, sottolineando ancora una volta il forte legame tra corpo e mente.

Sport e fumo: due mondi incompatibili

Seppur molti sportivi siano fumatori, il fumo ha un impatto negativo sulla performance fisica. Fumare riduce l’apporto di ossigeno ai muscoli, compromettendo la resistenza e la capacità di recupero. Per questo, le linee guida promuovono una tolleranza zero nei confronti di qualsiasi tipo di fumo, compreso quello delle sigarette elettroniche e degli aerosol chimici, che possono comunque danneggiare i polmoni.

Persino l’ambiente domestico può influenzare la salute respiratoria: candele accese e prodotti chimici per la casa possono rilasciare sostanze nocive nell’aria. In conclusione, per proteggere i polmoni e massimizzare i benefici dello sport, è fondamentale respirare aria pulita e adottare uno stile di vita sano.

Conclusioni

L’incontro “Lo sport amico dei polmoni” ha evidenziato come l’attività fisica rappresenti un potente strumento di prevenzione e terapia per la salute respiratoria. Dai giovani agli anziani, tutti possono trarre beneficio dal movimento, specialmente se praticato in ambienti naturali.

Come sottolineato dal relatore, “Noi siamo ciò che respiriamo, non solo ciò che mangiamo”: fare sport significa non solo migliorare la propria resistenza fisica, ma anche investire nel benessere dei propri polmoni e della propria salute a lungo termine.

 

Laura Vignati

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