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Meteo e ambiente | 01 aprile 2025, 18:26

Tanti conigli nel Parco Alto Milanese, c'è chi gli spara

Ritrovati alcuni bossoli, esplosi da chi probabilmente ritiene invasiva la colonia di animali che si attesta sulle quattromila unità. Castiglioni: «È un problema che va affrontato con equilibrio, c'è la necessità di tutelare le attività agricole, salvaguardare l'ecosistema e garantire ai cittadini la possibilità di vivere e fruire del parco in sicurezza»

Tanti conigli nel Parco Alto Milanese, c'è chi gli spara

La convivenza tra le attività agricole, l'ecosistema naturale e la fruibilità per i cittadini: una sfida complessa che il Parco Alto Milanese si trova ad affrontare. Al centro della discussione, la presenza dei conigli selvatici, la cui popolazione, secondo l'ultimo censimento, ha superato i livelli considerati ottimali.

Non è raro trovare bossoli abbandonati per terra, in un'area in cui, però, è vietata la caccia. «I bossoli si trovano un po' ovunque, soprattutto nella zona del bunker – commenta una cittadina che frequenta il parco - , li ho raggruppati per poi cestinarli. Alcuni sono vecchi ma altri sono più recenti, anche recentissimi. Mi è stato raccontato che c'è chi spara ai coniglietti, una sorta di tiro a segno, mentre nell'ultimo periodo ho notato che qualcuno si diverte a distruggere le tane».

Chi ha in gestione l'area boschiva, ma anche agricola, prova a riassumere la situazione: «È un problema che va affrontato con equilibrio - spiega Flavio Castiglioni, presidente del Parco Alto Milanese - Da un lato c'è la necessità di tutelare le attività agricole locali, che subiscono danni a causa della presenza dei conigli. Dall'altro, dobbiamo salvaguardare l'ecosistema e garantire ai cittadini la possibilità di vivere e fruire del parco in sicurezza».

Tanti, tantissimi i conigli all'interno dell'ampia area verde. Qualcuno, evidentemente, ha deciso di farsi “giustizia” da solo, contravvenendo alla legge. Ma, sempre secondo la legge, tra le azioni consentite alle autorità competenti, ovvero la Regione, c'è anche la possibilità di abbattere alcuni esemplari. «La popolazione di conigli è fuori controllo - ha proseguito Castiglioni - Abbiamo commissionato un censimento che ha rivelato una presenza di oltre 4mila esemplari, al di sopra dei limiti consentiti; in questo periodo stiamo provvedendo a una nuova indagine. Questo ha un impatto sull'agricoltura: i raccolti vengono danneggiati, tanto da spingere alcuni agricoltori a rinunciare alla semina».

I danni all'agricoltura locale sono, infatti, un problema in crescita. "Abbiamo suggerito agli agricoltori di richiedere i risarcimenti alla Regione Lombardia, come previsto dalla legge - ha continuato Castiglioni - Solo l'anno scorso, le richieste di risarcimento hanno sfiorato i 12mila euro»

La gestione della popolazione di conigli è, tuttavia, complessa. «Mentre la Città Metropolitana ha già avviato le attività di controllo, la Provincia di Varese è al lavoro per definire un proprio piano di intervento. Le strategie adottate finora, come la cattura e l'allontanamento, con l'impiego di furetti, non hanno ancora prodotto i risultati sperati. L'obiettivo è quello di trovare una soluzione che tenga conto di tutte le esigenze, senza creare allarmismi ingiustificati. Il nostro impegno è quello di garantire un equilibrio tra le diverse componenti - conclude Castiglioni - Un equilibrio che tenga conto delle esigenze dell'agricoltura, della tutela dell'ambiente e della possibilità per i cittadini di vivere e fruire appieno del Parco Alto Milanese. Stiamo lavorando, in sinergia con tutti gli enti coinvolti, per individuare le strategie più adatte a raggiungere questo obiettivo».

Giovanni Ferrario

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