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Busto Arsizio | 29 marzo 2025, 19:04

Carlo Stelluti, il suo impegno, i suoi valori: grande partecipazione al momento di ricordo a due anni dalla scomparsa

Il politico, sindacalista, volontario è stato oggetto di un “piccolo convegno informale” nella sala Ali della Libertà, organizzato da “Il Quadrifoglio” e “Movimento per Busto”. Tanti i compagni di viaggio che hanno portato testimonianze e aneddoti. Il figlio Ivo: «Oggi, oltre a ringraziarci, direbbe: va bene il ricordo ma voi cosa state facendo?»

Hanno colto in tanti l’occasione di ricordare Carlo Stelluti, a due anni dalla scomparsa: è stato necessario aggiungere posti a sedere nella sala Ali della Libertà, in piazza Trento e Trieste, per fare accomodare gli intervenuti al momento organizzato da “Il Quadrifoglio” e “Movimento per Busto” ma, anche così, qualcuno ha seguito gli interventi in piedi. I familiari, gli amici, i compagni di innumerevoli avventure si sono innanzitutto ritrovati, accolti dalla moglie, Rosalba, poi hanno condiviso le rispettive esperienze. Persone che hanno camminato, per un tratto o a lungo, con il sindacalista, il deputato, il politico, il volontario. Con il sindaco, nella difficilissima esperienza di Bollate, con il consigliere comunale, a Busto, con l’amante della montagna. Una partecipazione che non ha stupito più di tanto, considerando le tracce lasciate dall’uomo e dal personaggio pubblico, la sua riconosciuta fedeltà a principi e valori.

Un piccolo convegno informale, così ha definito l’incontro il moderatore Gianpaolo Sablich, prima di introdurre «…il lavoratore onesto e incorruttibile della politica (…) che ha fatto delle regole e della democrazia la sua prassi». «Un uomo giusto con lo sguardo rivolto agli altri, alla politica, al sociale, ai fragili, agli affetti famigliari, ai compagni di vita e di lavoro, una persona che ha vissuto anche disillusioni ma che è stato uomo di montagna» ha sottolineato, per “Il quadrifoglio” Patrizia Sannoner, richiamando salite e fatiche.

Una decina i relatori, ognuno a dipingere tratti del carattere, a ricordare aneddoti, a esemplificare l’approccio agli impegni della vita: il ricco programma prevedeva gli interventi di Franco Monaco, ex senatore e deputato, Gianni Bottalico, ex presidente nazionale Acli, Pino Pizzo, segretario Cgil Varese, Gilberto Squizzato, giornalista (ha descritto il quadro ampio delle trasformazioni in atto su scala locale e globale, dagli anni Novanta in poi, che Stelluti coglieva e analizzava partendo da una solida preparazione culturale), Sergio Moriggi, Acli Busto, già presidente Enaip Lombardia, Flavio Sangalli, curatore del libro di Carlo “Vivere i valori”, don Antonio Giovannini, missionario in Kosovo, Davide Mistrangioli, volontario Associazione Assistenti Carcerati e loro Famiglie.

«Quando mi hanno comunicato la volontà di allestire questa iniziativa – confida Ivo, figlio di Carlo, coinvolto nell’organizzazione – mi sono attaccato al telefono e ho cominciato a chiamare. Molte persone, ovviamente, perché molte sono state le fonti di impegno, per mio papà, e molti i compagni di viaggio». Nell’intervento di Ivo, il ricordo intimo si collega alla figura pubblica: «I saggi indiani dicono che nella vita bisogna cercarsi dei buoni maestri: io ho avuto la fortuna di essere portato in spalla da uno di loro, in uno zainetto rosso, lungo i sentieri delle Alpi. Più che la tenacia e la perseveranza, mi ha sempre colpito quella sua capacità di farsi carico delle complessità, quell’energia inesauribile nello scavalcare montagne più grandi delle sua stesse possibilità». 

Esempi? «Non prendere lo stipendio per aver organizzato uno sciopero, lottare per i diritti dei lavoratori, opporsi alla ’ndrangheta, oppure portare un bimbo di 8 anni a 4000 metri d’altezza, tra i ghiacciai del Monte Rosa. L’amore per le idee, quello per la natura, la capacità di non arrendersi di fronte alle difficoltà, e quella ancor più straordinaria di saper affrontare i grandi problemi a piccoli passi». Infine la sollecitazione: «Se fosse stato presente tra di noi oggi di certo avrebbe detto “Va bene il ricordo, vi ringrazio, ma voi cosa state facendo?”».

Stefano Tosi

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