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Busto Arsizio | 28 marzo 2025, 17:26

Fototrappole e contenitori per rifiuti tessili: combinazione vincente contro gli incivili

I cassonetti bianchi a Busto sono da tempo punto di riferimento per i maleducati che, nelle vicinanze, abbandonano di tutto. L’episodio più recente in piazza XXV Aprile. Individuare e sanzionare anche solo uno scaricatore abusivo pizzicato accanto ai cassonetti sarebbe di conforto a tanti cittadini corretti ed esasperati

L'ultimo abbandono abusivo in piazza XXV Aprile, gli scarichi di rifiuti vicino ai contenitori bianchi di Agesp sono all'ordine del giorno in tutta la città

L'ultimo abbandono abusivo in piazza XXV Aprile, gli scarichi di rifiuti vicino ai contenitori bianchi di Agesp sono all'ordine del giorno in tutta la città

Da una parte la recente comunicazione da parte di Palazzo Gilardoni sull’imminente arrivo di due nuove fototrappole ad alta risoluzione per la Polizia Locale di Busto (vedi QUI E QUI). Dall’altra l’esperienza quotidiana di cittadini che assistono impotenti o quasi all’abbandono abusivo di pattume, materiali edili, ciarpame assortito. Un fenomeno che ha assunto dimensioni mai viste e che sembra incontenibile. Il rinvenimento più recente è (dovrebbe essere: gli aggiornamenti sono continui) quello di questa mattina in piazza XXV Aprile, accanto a uno dei cassonetti Agesp destinati ai rifiuti tessili (vedi foto d’apertura). I contenitori destinati ad abiti e affini sono da tempo, in tutta la città, punti di riferimento per gli incivili, calamite irresistibili che attraggono quanti si disfano in modo scorretto di ingombranti e spazzatura facilmente differenziabile.

Di qui l’idea, forse abusata e perfino banale nella sua semplicità: perché non utilizzare le fototrappole proprio in prossimità dei contenitori bianchi? L’accoppiata tra i dispositivi di ripresa e le “esche” qualche risultato dovrebbe produrlo. È probabile che non tutti i luoghi in cui si trovano i contenitori siano adatti e utilizzabili. Si sa, inoltre, che i sistemi di videosorveglianza, pur utili, non sono una soluzione universalmente efficace per individuare gli autori di atti incivili, o peggio. Ma tra le decine di cassonetti dislocati sul territorio comunale ce ne sarà pure qualcuno sorvegliabile da un occhio elettronico che scatta alla bisogna, che consente di leggere una scritta su un furgone, che inquadra una targa. Esisterà una situazione in cui le difficoltà tecniche, alcune intuibili anche senza essere esperti della materia (recente, fra l'altro, il caso del cimitero, dove gli occhi elettronici sono presenti,  vedi QUI) si riescono a superare.

Annunciare un simile uso delle strumentazioni a disposizione sarebbe, per evidenti ragioni, inopportuno. Comunicare l’eventuale successo di “appostamenti” vicino a un cassonetto bianco darebbe a tanti cittadini rispettosi di regole e spazi un po’ di speranza. Ammetiamolo pure, anche di soddisfazione.

Stefano Tosi

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