«Majorino e Roggiani guardino a casa loro: criticano Regione Lombardia sulla sanità mentre il loro partito in Emilia-Romagna ha imposto un’extra tassa ai cittadini aumentando sino a quattro euro a ricetta il ticket per l’acquisto dei medicinali. Come se non bastasse, hanno mantenuto gratuite le prime visite specialistiche solo per le famiglie con almeno due figli a carico fino ai 14 anni di età, escludendo tutti gli altri minori. Se questa è la concezione della sanità a sinistra c’è poco da stare allegri. Noi non accettiamo lezioni da questi cattivi maestri». Così il consigliere regionale della Lega Emanuele Monti, presidente della Commissione welfare di Palazzo Pirelli e responsabile nazionale sanità del partito replica alle critiche degli esponenti del Pd sulla sanità.
«Fa poi ridere la sinistra quando parla di Payback farmaceutico: attacca il governatore Fontana per il ricorso della Lombardia al Tar del Lazio contro il decreto che modifica i criteri di ripartizione tra le Regioni, dimenticandosi però che quella del riparto è una loro norma, messa a regime dai Governi di centrosinistra, gli stessi che hanno tagliato di 36 miliardi di euro la sanità pubblica».
«Fontana fa bene a far valere ai tavoli nazionali l’importanza della Lombardia che in campo sanitario è un’eccellenza. Ma efficienza non è sinonimo di cretineria. Guardando ai dati della distribuzione pro capite del Fondo sanitario nazionale si scopre che a fronte di una quota media di 2.146 euro a livello nazionale, la Lombardia ne ottiene 2.129. In altre parole, a ogni lombardo vengono tolti 16,99 euro rispetto al resto dei cittadini italiani. Giusto dunque far valere in tutte le sedi istituzionali le ragioni e i diritti dei lombardi» conclude Monti.