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Scuola | 26 marzo 2025, 16:55

Giovani al volante, consapevolmente

Si è concluso questa mattina la prima edizione di “6 a zero? Allora vai!”, progetto ideato dal Lions Club Busto Arsizio Host e realizzato insieme alla Polizia locale per sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori sui rischi della guida in stato di ebbrezza

Unire le forze tra istituzioni, associazioni e scuole per promuovere la sicurezza stradale: con questo spirito si è concluso il progetto che ha coinvolto tre scuole superiori di Busto Arsizio, e un totale di settantacinque ragazzi delle quinte, in un ciclo di incontri dedicati alla sensibilizzazione sui pericoli della guida in stato di ebbrezza. L'ultimo appuntamento, che ha visto protagonisti gli studenti del Liceo Pantani, si è svolto al campo pratica moto di via Formazza e, come gli altri, ha offerto ai partecipanti un'esperienza pratica e coinvolgente grazie all'utilizzo di visori speciali.

Ciascun partecipante ha effettuato due prove di guida seguendo un apposito percorso. La prima prova si è svolta in condizioni normali, mentre la seconda con i visori speciali, capaci di simulare la guida in stato di alterazione (con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 grammi per litro e 1,1). Per le prove pratiche sono stati utilizzati veicoli con doppi comandi, forniti dall’autoscuola Autosport di Matteo Vodola, che ha messo a disposizione anche istruttori qualificati. L'iniziativa ha riscosso grande successo tra gli studenti, offrendo un'esperienza pratica e coinvolgente.

L'obiettivo principale del progetto, promosso in collaborazione con il Lions Club Busto Arsizio Host e la Polizia Locale, è quello di far comprendere ai ragazzi i rischi connessi alla guida sotto l'effetto di alcol, non solo per sé stessi, ma anche per gli altri utenti della strada.

«Questa iniziativa è assolutamente necessaria per far capire certe dinamiche ai giovani – specifica Gianfranco Zilioli, presidente del Lions Club Busto Arsizio Host - Se non si tocca con mano, non si impara. Vogliamo fare in modo che i ragazzi capiscano prima di andare a sbattere contro un incidente stradale. Questa iniziativa che abbiamo organizzato sarà sicuramente riproposta anche per gli anni a venire, ampliando la platea dei ragazzi. Per noi è stato un esperimento, perché volevamo capire quale fosse la risposta da parte dei giovani coinvolti, e devo dire che il risultato è stato molto positivo, lo testimonia la curiosità che hanno nel fare domande. Lo riproporremo l'anno prossimo e cercheremo di coinvolgere tutte le quinte superiori delle scuole della città».

Dopo aver sperimentato la guida con i visori, i ragazzi hanno avuto l'opportunità di confrontarsi con il vicecommissario Alessandro Morelli e l'agente Diego Bandera della Polizia Locale, che hanno illustrato gli strumenti del loro lavoro e fornito consigli utili per una guida sicura e responsabile.

«La conoscenza di ciò che ci aspetta è fondamentale – spiega il vicecommissario Alessandro Morelli - È come la nostra torcia in una strada buia: se procediamo all'oscuro, possiamo imbatterci in aspetti che non conosciamo. Comprendere cosa rischiamo in determinate condizioni e quali effetti queste producono è essenziale per una crescita personale e per la trasmissione di questo valore. La Polizia Locale sposa queste iniziative, soprattutto rivolte ai ragazzi, che spesso si approcciano per la prima volta alla guida con entusiasmo. È importante non trascurare quegli aspetti legati alla loro età, come la spensieratezza e la voglia di festeggiare, ma è fondamentale capire che l'autovettura ha un'importanza vitale non solo per il trasporto, ma può portare anche a conseguenze gravi. Ci sono regole precise che ci permettono di viaggiare in sicurezza, e dobbiamo sfruttarle al meglio per proteggere noi stessi, chi è a bordo con noi e gli altri».

Morelli ha poi aggiunto che i controlli sull'abuso di alcol tra i giovani stanno dando risultati positivi, con una tendenza al miglioramento. «Abbiamo notato che, controllando i giovani anche sull'abuso dell'alcol, i risultati sono positivi: non abbiamo riscontrato violazioni gravi. Pur accertando situazioni di ebbrezza in caso di incidenti, abbiamo visto che in questa fascia d'età i casi sono più ridotti. La partecipazione dei ragazzi, soprattutto delle scuole superiori, a queste iniziative è stata molto importante. Fondamentale è spiegare il nostro lavoro e far capire che non siamo nemici che fanno multe. Siamo lì per tutelare la loro sicurezza, perché un comportamento sbagliato può portare a conseguenze molto peggiori di una multa, fino a finire davanti a un giudice. Il loro comportamento ha un impatto anche su altre persone. Come diceva Martin Luther King, la mia libertà termina dove inizia quella altrui. La mia tutela deve tutelare anche gli altri: se mi comporto bene alla guida, sono lucido e posso frenare, anche una distrazione altrui non deve sfociare necessariamente in un incidente. Se sono attento, posso evitare una situazione dannosa. Quindi, proteggiamo sia noi stessi che soprattutto gli altri».

Anche l'assessore alle politiche educative Chiara Colombo ha espresso la sua soddisfazione per l'iniziativa e ha manifestato la sua intenzione a proseguire questo rapporto aperto e di dialogo con i giovani: «L'obiettivo – spiega Colombo - è far capire che guidare in stato di ebbrezza non è solo rischioso per sé stessi, ma anche per gli altri, promuovendo un senso civico fondamentale. Sono progetti come questo che intendo sostenere con forza, perché offrono ai ragazzi un'esperienza concreta e tangibile, aiutandoli a comprendere il vero significato delle cose. Dai commenti che ho ascoltato, ho percepito che i ragazzi si sono resi conto della pericolosità dell'ebbrezza alla guida. Quest'anno hanno partecipato tre scuole, ma, dato il successo dell'iniziativa, che è stata organizzata in tempi brevi, l'anno prossimo puntiamo ad ampliare il progetto coinvolgendo un numero maggiore di istituti. Un ringraziamento speciale va alla Polizia Locale, che ha dato un contributo importante fornendo direttive preziose».

Giovanni Ferrario

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