Le annunciate dimissioni da Forza Italia di Orazio Tallarida e Laura Rogora sono arrivate oggi. È quanto è trapelato nelle ultimissime ore. Il capogruppo e la presidente del Consiglio comunale hanno comunicato l’addio ai vertici del partito, dopo il congresso della sezione di Busto Arsizio che ha eletto segretario per acclamazione Alberto Riva (leggi qui).
La notizia, come detto, era nell’aria da tempo e oggi ha trovato conferma, sebbene gli interessati rimandino alle prossime ore qualsiasi dichiarazione.
Tallarida, militante forzista della prima ora, e Rogora, fino a oggi commissario cittadino del partito, sono pronti ad aderire a Fratelli d’Italia.
Vani i pubblici appelli a un ripensamento arrivati questa mattina durante il congresso da parte di Riva, dell’ex sindaco Gigi Farioli e di Marco Reguzzoni, che ha presieduto l’assemblea.
Con l’addio dei due consiglieri, al momento il gruppo di Forza Italia in sala esagonale viene azzerato, mentre i “Fratelli” saliranno a sei esponenti, pareggiando la lista civica Antonelli. Si sta però discutendo della possibile formazione di una nuova compagine consiliare forzista (l’ipotesi di un allargamento del gruppo originario con Tallarida e Rogora, auspicata anche da Riva, a questo punto è tramontata). Potrebbero essere coinvolti i consiglieri che hanno in tasca la tessera del partito: il capogruppo della lista Antonelli Marco Lanza, Farioli, Emanuele Fiore del gruppo misto. Ma anche Giuseppina Lanza, al pari di Farioli componente del movimento L’Italia C’è di Gianfranco Librandi, entrata nell’orbita forzista.
Ma, al momento, il progetto sembra essere in una fase di stallo. Per di più, durante il congresso odierno c’è stata qualche fibrillazione – poi rientrata – con l’associazione Libertas di cui Marco Lanza è un importante esponente.
Insomma, ci sarà ancora da discutere prima di eventuali passi concreti. Fino a oggi, tra l’altro, ogni tipo di ragionamento era condizionato dalle voci del possibile addio di Tallarida e Rogora. Voci che ora sono diventate realtà. Forza Italia a Busto dovrà voltare davvero pagina.