Le fibrillazioni erano attese per i prossimi giorni – o le prossime ore – con l’ormai annunciato passaggio di Orazio Tallarida e Laura Rogora in Fratelli d’Italia.
Ma anche questa mattina, durante il congresso cittadino di Forza Italia a Busto Arsizio tenutosi nella sala Verdi di via Pozzi, non è mancato qualche momento di trepidazione.
Lo strappo con l’associazione Libertas si è poi ricucito. Lo stesso non accadrà col gruppo di Tallarida, oggi assente.
Il fuori programma
Data per assodata l’elezione dell'ex assessore Alberto Riva, dopo il passo indietro della corrente che fa riferimento a Tallarida, il fuori programma arriva quando Marco Reguzzoni, presidente del congresso, ha fatto sapere che proprio per tendere una mano a quella componente e non escludere nessuno, c’era l’intenzione di lasciare cinque posti dei trenta previsti per la segreteria cittadina a coloro che avevano rinunciato a presentare una propria lista per favorire l’unitarietà dell’assemblea.
A quel punto, Marco Lanza (capogruppo della lista Antonelli e tesserato a Forza Italia), ha chiesto di sospendere il congresso prima che venisse data lettura della lista.
Né lui né l’associazione di cui fa parte, Libertas, hanno infatti gradito di venire a conoscenza a cose fatte di questa mossa. A quanto pare, non erano nemmeno a conoscenza della volontà rivelata poco prima da Riva di nominare «presidenti onorari» (la formula verrà poi corretta in «soci onorari», di fatto dei riferimenti all’interno del partito) Reguzzoni e l’ex sindaco Gigi Farioli.
I lavori congressuali sono quindi stati interrotti per alcuni minuti e nella sala si è formato un capannello degli aderenti a Libertas, associazione da qualche tempo riavvicinatasi a Forza Italia.
La mediazione
Alla ripresa dell’assemblea, è stato il consigliere regionale Giuseppe Licata a dare voce alla mediazione raggiunta durante la sospensione. Ha citato Libertas, «un gruppo importante per questa città»: «C’è stata qualche incomprensione per la modifica della lista dell’ultima ora. Può succedere, è segno di un congresso non costruito ad arte. Siamo in tempo per recuperare, ma chiedo di essere più attenti: capita anche a me di sbagliare, soprattutto quando si è sottoposti a qualche pressione. Mi faccio garante di questo momento di unità e ringrazio il gruppo di Libertas per l’ulteriore dimostrazione di fiducia e il segretario se vorrà recuperare l’armonia».
È poi intervenuto Farioli: «Un congresso vero non deve mai essere una resa dei conti né una resa da parte di nessuno. Nessuno può abbandonare l’alto dovere della politica. Serve una Forza Italia nuova che sappia fare tesoro del suo miglior passato e trovi una sintesi tra le diverse sensibilità. È una giornata di rinascita di un partito plurale con al centro i valori di liberaldemocrazia, pragmatismo e della persona».
Almeno per il momento il caso è quindi rientrato, grazie – lo riconoscerà lo stesso Lanza – alla mediazione di Licata. E a essere eletta per acclamazione col segretario è stata l’iniziale lista dei trenta.
Gli interventi
Il congresso si era aperto senza sussulti, alla presenza di tanti ex del Consiglio comunale bustocco come Alberto Armiraglio, Osvaldo Attolini, Paolo Cicero, Diego Cornacchia, Paolo Genoni, Francesca Tallarida, ma anche l’attuale consigliere Emanuele Fiore. E poi il consigliere provinciale Chicco Vettori, il commissario di Gallarate Nicola Mucci e il capogruppo Calogero Ceraldi, il segretario di Marnate Luca Vergani, Giuseppe Basile, possibile candidato al congresso di Varese.
Il commissario uscente (uscente in tutti i sensi) Laura Rogora aveva ringraziato, oltre alla coalizione (erano presenti Alberto Falciglia per FdI e Alessandro Della Marra per la Lega), Tallarida per aver preso le redini del partito in un momento complicato e per i risultati ottenuti.
A loro due i ringraziamenti del segretario provinciale Simone Longhini: «Siamo una forza rassicurante che parla a tutti i ceti e riesce a cogliere il contributo della società civile. Un partito inclusivo che a Busto ha una classe dirigente di altissimo livello che si farà trovare pronta anche ai prossimi appuntamenti elettorali. Siamo alternativi al centrosinistra e lo saremo anche a Busto dove diamo supporto al sindaco che sta ben governando la città».
Proprio il sindaco Emanuele Antonelli ha però invitato Forza Italia a «ripensare» all’alleanza in Provincia: «Non sono d’accordo col fatto che stiate col Pd», soprattutto dopo «la fatica che abbiamo fatto quando ero presidente per portare l’ente fuori da pre-dissesto».
Frecciata anche a Farioli, che nel 2021 si candidò contro di lui, senza però Forza Italia: «Un rammarico, perché altrimenti saremmo arrivati al 70 per cento dopo il primo mandato, segno che la coalizione ha governato benissimo».
Il vicesegretario regionale forzista Giuseppe Taldone si è detto invece «felice che col dialogo siamo arrivati a una candidatura unitaria. Stiamo cercando di celebrare congressi in questa formula. Non è un obbligo, ma quando si trova il giusto equilibrio e si riesce a fare una sintesi interna, ci si rafforza sempre».
I «sei pilastri» di Riva
Dunque le linee programmatiche di Riva, che intende «costruire insieme un partito forte, che deve coniugare le competenze di coloro che erano entrati a livello politico qualche tempo fa e ora ritornano, inserendo i giovani, che con la loro vivacità e le loro proposte devono essere parte integrande del partito. Io voglio che i giovani lavorino con me».
Un messaggio ai ragazzi che nei giorni scorsi avevano paventato l'ipotesi di presentare al congresso una lista alternativa.
Ha citato la possibilità del gruppo allargato in Consiglio, ha indicato Reguzzoni e Farioli come figure «a cui fare riferimento quando c’è bisogno». L'ex assessore Alessandro Chiesa sarà invece il suo vice. Quindi i «sei pilastri su cui si fonda il mio progetto politico: partecipazione, sostegno alla famiglia e all’handicap, sburocratizzazione, miglioramento del rapporto tra istituzioni e cittadini, promozione delle imprese e delle iniziative commerciali, tutela dell’ambiente».
Si riparte da qui, con la certezza, però, che forse già da domani Tallarida e Rogora lasceranno. Reguzzoni li ha invitati a ripensarci (citando anche i giovani Federico Riva e Marco Trentini) e lo stesso hanno fatto Riva e Farioli. Ma ormai il dado è tratto.