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Cultura | 22 marzo 2025, 14:24

VIDEO - Dal cotone ai libri: la biblioteca di Castellanza racconta la sua storia

Un pannello illustrativo svela il passato industriale dell’edificio e rafforza l’identità della comunità. Sabato 22 marzo è stato inaugurato il pannello “Una fabbrica in biblioteca – La Manifattura Tosi”, che racconta la trasformazione dell’edificio da opificio a spazio culturale. L’iniziativa ripercorre la storia della manifattura e il processo di rigenerazione urbana. Presenti all’evento il sindaco Cristina Borroni, l’assessore Davide Tarlazzi e le curatrici del progetto.

La memoria di una città vive nei suoi luoghi e a Castellanza la biblioteca è molto più di un semplice spazio culturale: è un simbolo di trasformazione e appartenenza. Sabato 22 marzo, con l’inaugurazione del pannello “Una fabbrica in biblioteca – La Manifattura Tosi”, la comunità ha riscoperto le proprie radici, ripercorrendo il viaggio che ha portato un’antica manifattura tessile a diventare il cuore pulsante della vita culturale cittadina. Un filo invisibile ma solido unisce il passato operaio al presente, creando un’identità condivisa che guarda al futuro senza dimenticare le proprie origini.

Un viaggio nella storia della Manifattura Tosi

L’attuale sede della biblioteca faceva parte del complesso della Manifattura Tosi, fondata nel 1870 a Busto Arsizio da Roberto Tosi e suo padre Agostino. Questo spazio, un tempo cuore della produzione cotoniera locale, è oggi un punto di riferimento culturale per la città, testimoniando il processo di rigenerazione urbana che ha permesso di recuperare e valorizzare un pezzo della storia industriale di Castellanza.

Il pannello inaugurato è una sorta di scacchiera visiva, dove testi e immagini si alternano per raccontare diversi aspetti della storia locale:
Il fiume Olona e il territorio: il legame tra il fiume e lo sviluppo industriale.
Dal mulino alla fabbrica: l’evoluzione delle attività produttive.
La storia dell’impresa cotoniera: la nascita e la crescita della Manifattura Tosi.
Il ciclo produttivo e le condizioni di lavoro: uno sguardo sulla vita degli operai e sulle tecniche di produzione.
Tipologie di fabbriche e rigenerazione urbana: il recupero degli edifici industriali per nuovi usi.

Gli interventi istituzionali

All’inaugurazione sono intervenute le autorità cittadine e le curatrici del progetto.

Il sindaco Cristina Borroni ha sottolineato l’importanza della memoria storica per il senso di comunità: «Fare memoria e ricordare le origini sono forti momenti di comunità. Quando si parla di rigenerazione urbana non si parla solo di edifici, ma di comunità: solo se abbiamo la capacità di fare memoria di ciò che ci unifica e ci rende tali, possiamo trasformare il nostro territorio».

L’assessore alla cultura e istruzione Davide Tarlazzi ha evidenziato il legame tra il fiume Olona e lo sviluppo di Castellanza: «Pochi metri ci separano dal letto del fiume Olona, che fin dall’antichità ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo territorio. Questo edificio deve essere interpretato alla luce del rapporto con il suo fiume. Inoltre, in previsione del collegamento con la ciclopedonale della Valle Olona, questa struttura diventa un punto d’interesse che merita di essere visitato». Ha poi ricordato come il progetto sia nato grazie a una campagna di raccolta di materiale fotografico per l’archivio cittadino, lanciata in occasione dei 50 anni della città. Tra le immagini raccolte, una in particolare ritrae la sezione candeggio dell’antica fabbrica, testimoniando l’importanza storica dell’edificio.

Le curatrici: un filo tra passato e presente

Le curatrici del progetto hanno arricchito l’inaugurazione con preziose riflessioni sulla trasformazione dell’ex fabbrica in biblioteca.

Renata Castelli ha tracciato l’evoluzione della struttura: «I mulini, inizialmente dedicati alla macinazione di grano e cereali, sono diventati il motore di tutte le altre attività produttive, tra cui la manifattura». Luisa Pagani ha sottolineato il valore identitario della rigenerazione urbana: «Edifici come questi aiutano a creare un’identità cittadina e culturale che unisce le generazioni».

Graziella Clementi ha spiegato l’approccio progettuale adottato: «Abbiamo cercato di rispettare l’edificio precedente e le scelte progettuali originali, creando un filo che unisca passato e presente, interno ed esterno».

Un esempio di rigenerazione urbana

Il progetto di trasformazione della biblioteca è stato sviluppato nel rispetto dell’architettura industriale originale, mantenendo intatti pilastri e volte dell’edificio. Elementi contemporanei in acciaio e vetro si inseriscono armoniosamente nei serramenti preesistenti, creando un dialogo tra passato e presente. All’interno, l’organizzazione degli spazi prevede isole tematiche, che permettono di vivere l’ambiente in modo funzionale e moderno.

L’inaugurazione del pannello rappresenta un tassello fondamentale nella valorizzazione del patrimonio storico-industriale di Castellanza, testimoniando il passaggio da luogo di produzione a luogo di conoscenza e cultura.

Laura Vignati

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