Due secondi di distrazione, il tempo di guardare una chiamata che sta arrivando sul telefono (figurarsi rispondere a un messaggio): si possono tradurre in 28 metri di prosecuzione del cammino del veicolo. Ben di più, se si viaggia a una velocità superiore ai 50 all'ora. Parole e fatti scanditi oggi sotto gli occhi degli studenti di Busto Arsizio e non solo, nel piazzale del mercato.
Fatti, perché non sono mancati esempi concreti e la simulazione di un'auto (a 30 km orari) che investe un motorino. Il manichino a terra, il casco che è volato («Succede o perché non allacciato o perché agganciato male»). E per quanto impressioni lo scenario, la polizia locale fa presente che spesso trova non solo il casco, ma anche il motociclista a una distanza notevole perché il suo mezzo era a sua volta in movimento.
I ragazzi che assistono sono quelli del liceo Crespi, dell'Ite Tosi, dell'Isis Facchinetti e anche dell'istituto comprensivo di Arconate. Si tratta della seconda edizione del progetto regionale “Educazione Stradale nelle Scuole”, la manifestazione promossa e finanziata da Regione Lombardia - DG Sicurezza in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, organizzata e coordinata dall’Istituto Superiore “Giovanni Falcone” di Gallarate. Obiettivo, sensibilizzare i giovani alla cultura della prevenzione in ambito di educazione stradale.
Già oltre 10.000 studenti di più di 60 scuole lombarde hanno partecipato alla prima edizione del progetto, che è stato ripetuto. Oggi c'erano oltre 300 ragazzi. Presenti gli esperti di Csr Rete di Imprese e Scuole ETS e Fondazione Marco Simoncelli onlus, nonché la Croce Rossa Italiana e la Polizia Locale di Busto Arsizio.
Come accade un incidente? Velocità, cellulare, distrazioni che possono costare caro, molto caro. Stefano Orsenigo dà dettagliate spiegazioni che gli studenti possono ben capire sul campo, per la Polizia locale c'è il comandante Stefano Lanna e fornisce dettagli illuminanti il commissario Alessandro Morelli. L'importanza dell'iniziativa viene sottolineata dall'assessore Matteo Sabba e da Loris Calipari della Fondazione Simoncelli.
Una mattina che è una lezione di quelle che lasciano il segno su come comportarsi al volante o in sella, ma anche dando procedure di primo intervento e mostrando come si attivano i soccorritori. I ragazzi osservano, riflettono e da oggi si spera che la prudenza sia ancora più presente nei loro spostamenti, anzi che magari contagino anche gli adulti.
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