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Politica | 20 marzo 2025, 20:37

Futuro dell’ospedale di Busto, Folegani: «Non saremo passivi». Scintille col Pd

In commissione si è discusso del destino del sedime dell’attuale nosocomio. L’opposizione ha insistito sulla necessità che il Comune faccia sentire la propria voce, suscitando l’irritazione della maggioranza: «Ci sottovalutate, ma siamo sul pezzo»

Futuro dell’ospedale di Busto, Folegani: «Non saremo passivi». Scintille col Pd

«Non siamo qua per subire passivamente quello che ci viene detto da Regione, non saremo passivi e marginali. Spetta alla politica avere un ruolo determinante sulla destinazione da dare alle aree».
Parole pronunciate questa sera dal vicesindaco Luca Folegani durante la seduta congiunta delle commissioni Urbanistica e Sanità incentrata sul futuro del sedime dell’attuale ospedale di Busto Arsizio.

Era stato il Partito Democratico, insieme alla civica Progetto in Comune, a portare in sala esagonale il tema, chiedendo che venisse illustrata la documentazione trasmessa da Arexpo, la società incaricata da Asst Valle Olona di disegnare il futuro delle aree dell’ospedale di circolo di Busto e del Sant’Antonio Abate di Gallarate, in vista della realizzazione della nuova struttura sanitaria di Beata Giuliana che sarà operativa nel 2031. Proprio il Pd è stato protagonista di qualche scintilla con la maggioranza.

Il dibattito

Dopo la presentazione del lavoro di analisi svolto finora da Arexpo da parte della dirigente Monica Brambilla (che ha spiegato che Asst Valle Olona ha deciso di mantenere le funzioni sanitarie nel padiglione Bizzozzero e nella Farmacia e non nella parte storica di piazzale Solaro come inizialmente ipotizzato), l’opposizione ha sottolineato a più riprese la necessità che il Comune faccia sentire la propria voce. «È importante che giochiamo ruolo non certo di padroni, ma di playmaker, di regia», l’auspicio di Gigi Farioli (Popolo, Riforme e Libertà).

«I tempi sono lunghi ma occorre partire presto – ha detto Paolo Pedotti (Pd) –. Bisogna incalzare la Regione. Parliamo di un’area molto più grande rispetto a quella di Gallarate, che non può essere usata interamente a scopo sanitario. È fondamentale avviare una discussione con sindaco e maggioranza, facendo fronte comune, perché il tema riguarda la città che vogliamo consegnare alle nuove generazioni». «Diamoci da fare - gli ha fatto eco la collega di partito Cinzia Berutti - perché di cose che si potrebbero realizzare anche ai fini di istruzione e formazione ce ne sono, abbiamo un'area gigantesca». Ben  273mila metri cubi.

«Non siamo qua per subire passivamente quello che ci viene detto da Regione – ha risposto il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Folegani –. Non saremo passivi e marginali. L’esperienza del vecchio sedime dell’ospedale di Legnano deve fare da monito. Spetta alla politica avere un ruolo determinante sulla destinazione da dare alle aree».

L’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni ha aggiunto che in questo momento «la discussione giusta riguarda il futuro di San Giuseppe. È sempre stato un quartiere identificato con la funzione sanitaria, ma non sarà più così. Pretendere ora risposte sull’area da Asst ci vincola a uno sviluppo sanitario non più idoneo, che non produce nessun effetto volano per il quartiere. Pensiamo a funzioni pubbliche o semipubbliche che lo rilancino».

E le polemiche

Il dibattito è proseguito senza scossoni fino a quando Marco Lanza, capogruppo della Lista civica per Antonelli sindaco, non ha “rassicurato” la minoranza: «Ho sentito più volte richiami al doversi attivare. Date per scontato che le cose non siano state pensate, invece questa maggioranza è sul pezzo, la discussione è stata fatta».

Secondo la dem Berutti, un modo per dire che «abbiamo già discusso, già deciso». «Lei interviene soltanto per fare polemica», ha aggiunto, dicendosi anche «infastidita dai continui sorrisi» di Folegani. «Che la città sappia – ha proseguito – che mentre si dice che c’è l’opportunità di intervenire e dare risposte, la maggioranza dice che ha già parlato di questo e quest’altro e sapremo le cose quando vorremo dirle. Questo stile di lavoro non lo reputo costruttivo».

«Incontri sull’ospedale sono già stati fatti nel 2022 alla Fondazione Carnaghi Brusatori e siete stati coinvolti – ha replicato Paolo Geminiani, capogruppo di Fratelli d’Italia –. Siamo altamente in anticipo rispetto alle decisioni che dobbiamo prendere, di cui venite sempre aggiornati. «Oggi siamo qui perché l'abbiamo chiesto come minoranza – ha fatto allora notare Pedotti –. Non voglio arrivare a pensare che non ci riuniamo perché avete idee diverse al vostro interno». «Nessuno vuole tagliare fuori nessuno», ha provato a stemperare Roberto Felli (lista Antonelli).

«Starò attento a non sorridere, ma è meglio un assessore che sorride rispetto a uno che piange – ha chiosato Folegani –. La sensazione è che ci sottovalutiate, invece siamo ben consci dell’importanza della tematica. Non mi sono piaciuti certi interventi, come se stessimo prendendo la cosa sottogamba. Assicuro che non è così».

Riccardo Canetta

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