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Politica | 20 marzo 2025, 17:25

Astuti (Pd): «Occasione per ricostruire una sanità per tutti, presidio a Gallarate il 28 marzo»

È iniziato oggi in commissione sanità del consiglio regionale l'iter per la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare, firmata dal Partito Democratico, per la riforma della sanità lombarda. La proposta, che ha raccolto oltre 100mila firme nel 2024, mira a riorganizzare il sistema sanitario. Il Consiglio ha sei mesi per approvarla o respingerla

Astuti (Pd): «Occasione per ricostruire una sanità per tutti, presidio a Gallarate il 28 marzo»

È ufficialmente partito oggi, in commissione sanità del consiglio regionale, l’iter di discussione della proposta di legge di iniziativa popolare di riforma dell’organizzazione della sanità lombarda su cui il Partito Democratico, nel corso del 2024, ha raccolto oltre 100mila firme. Da Statuto regionale, il Consiglio ha tempo sei mesi, fino al 20 ottobre, per portarla in Aula per l’approvazione o per essere respinta.

Già a partire da domani, con la prima tappa di Pavia, il Pd lombardo è impegnato in presidi davanti agli ospedali e alle Ats per sensibilizzare i cittadini e chiedere il loro sostegno per l’approvazione della proposta di legge, “che dovrà affrontare la prevedibile opposizione della maggioranza consiliare di destra e di centro”. Il 28 marzo, alle ore 14, sarà all’Ospedale di Gallarate.

“Il progetto di legge mira a modificare la normativa attuale nei principi, per superare la “equivalenza” tra sanità pubblica e sanità privata profit, sancita dall’ultima riforma firmata da Fontana e Moratti. Alla Regione deve essere ridata la potestà di governare l’offerta sanitaria, cioè di chiedere anche agli operatori privati di fornire le prestazioni che corrispondano ai bisogni di salute dei cittadini, non al criterio economico del maggior profitto. La nuova legge mira a introdurre o rinforzare quattro principi: universalità del servizio; centralità della prevenzione; priorità dei servizi territoriali, governo pubblico degli erogatori dei servizi. Accorciare i tempi di attesa per tutti (e non solo per chi si può pagare visite ed esami), prevenire la malattia, curare i cronici vicino a casa, non lasciare sole le persone con disabilità, anziane, minori: questa è di fatto la traduzione dei quattro principi”.

“La sanità lombarda sta perdendo colpi e sta diventando sempre più ingiusta perché dice una cosa: se volete farvi curare, pagate – dice il consigliere Samuele Astuti -. Tutto ciò è inaccettabile, per questo bisogna cambiare le politiche, riorganizzare il servizio, valorizzare molto di più gli infermieri, i medici, i professionisti, a lavorare e operare bene. Noi crediamo che la nostra legge di iniziativa popolare sia una scintilla per innescare un grande cambiamento. Abbiamo lottato per portarla in Consiglio regionale e vogliamo insistere con questa determinazione”.

“Quella che è stata presentata oggi - aggiunge - è la terza modifica del testo unico della sanità lombarda, che si rende necessaria perché le due precedenti, volute prima da Maroni e poi da Moratti, hanno fallito. Non hanno risolto le gravi criticità del sistema, a partire dal rilancio della sanità territoriale. Con questo progetto di legge si riparte dalla revisione dei principi fondamentali: universalità del servizio, prevenzione, centralità del territorio hanno bisogno di una nuova articolazione. 

C’è bisogno di superare il modello ospedalocentrico del servizio sanitario lombardo, come indica lo stesso Pnrr, che ha stanziato ingenti risorse per le Case di comunità, strutture che devono essere considerate al pari grado degli ospedali e godere di autonomia gestionale. Centrale anche una nuova articolazione del rapporto fra pubblico e privato: deve essere eliminata l’equivalenza, perché la regia del sistema deve essere pubblica e il privato deve essere sussidiario e contribuire agli obiettivi pubblici di salute”.

Redazione

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