Si attendono ancora i risultati delle analisi condotte dall’Ats dopo l’epidemia di norovirus che ha colpito numerosi studenti dell’Istituto Manzoni di Madonna in Campagna a Gallarate. Nel pomeriggio di ieri, al termine delle lezioni, si è svolto un incontro tra la dirigenza scolastica e le famiglie, durante il quale i genitori hanno espresso con fermezza la necessità di risposte chiare su quanto accaduto.
L’acqua e la mensa
Uno dei punti su cui si è concentrato il confronto riguarda la qualità dell’acqua distribuita nella mensa scolastica. I genitori hanno rivolto domande sul distributore d’acqua: l’Ats ha già effettuato specifici prelievi. «Attendiamo gli esiti delle analisi – ha dichiarato la dirigente Germana Pisacane – al momento possiamo solo formulare ipotesi».
Oltre alla questione sanitaria, le famiglie hanno segnalato anche alcune lamentele legate al servizio mensa di cui la scuola ha preso atto, assicurando che verranno trasmesse a chi si occupa della gestione del servizio, con l’obiettivo di migliorarlo.
Paura e rifiuto del cibo
Sebbene le cause dell'epidemia siano ancora tutte da chiarire, un altro aspetto emerso riguarda il timore dei bambini di tornare a consumare i pasti a scuola. Molti genitori hanno riferito di figli riluttanti a mangiare: «Mia figlia ha sviluppato un vero e proprio timore», ha raccontato una mamma. Un’altra ha confermato: «Mio figlio, che prima mangiava di tutto senza problemi, ora teme che l’acqua o il pasto possano non essere buoni».
Un’iniziativa educativa per rassicurare gli alunni
Tra le soluzioni proposte durante l’incontro, un genitore ha avanzato l’idea di organizzare un evento educativo con esperti, volto a fornire ai bambini una comprensione più ampia del rapporto con l’alimentazione, l’igiene e la diffusione dei virus. La proposta è stata accolta con favore dalla scuola. «Si tratta di un’iniziativa intelligente e utile – ha sottolineato Pisacane – studieremo le modalità più adeguate per trasmettere il messaggio ai bambini in base alla loro età».
Genitori in attesa di risposte
Nonostante il confronto aperto e le rassicurazioni ricevute, le famiglie non intendono abbassare la guardia. «Non riteniamo affatto chiuso il caso – ha affermato una mamma – abbiamo il diritto di sapere cosa è successo. Siamo stati accusati di esagerare e di creare allarmismi, ma chiunque si fosse trovato al nostro posto avrebbe voluto chiarezza».
La comunità scolastica resta dunque in attesa delle risposte ufficiali da parte dell’Ats, nella speranza che gli esiti delle analisi possano finalmente fare luce sulle cause del contagio e permettere di ripristinare un clima di serenità all’interno dell’istituto.