«Come facciamo? Teniamo duro. Per fortuna c'è il Silvano, che è incredibile per organizzare tutto. Ma la vasca è strapiena...». Le Cuffie Colorate a Busto Arsizio hanno il nuoto al centro delle attività e del cuore. Non hanno alzato la voce per la chiusura della piscina Manara Sartori a Busto, anche se la perdita ha un valore incommensurabile, ma si sono messi al lavoro per trovare alternative e offrire ai ragazzi altri spazi e momenti. Ci sono riusciti grazie all'impegno appunto del presidente Silvano Trupia e delle persone generose che anche questa volta si sono mobilitate accanto alla squadra paralimpica.
Certo, il tempo del nuoto si è ridotto molto e ciò addolora e preoccupa. Perché se a Massimo Vitali, per tutti Ciccio, chiediamo cosa sia la piscina per questi ragazzi, la sua risposta toglie il fiato: «È un momento di gioia e di libertà di movimento, è un ambiente naturale dove loro stanno bene, veramente bene. Si nuota, si ride, si scherza, ci si abbraccia». Da 37 anni i volontari entrano in vasca con i ragazzi: oggi tra gli atleti c'è anche chi supera i 50 anni, qualcuno è sopra i 40, moltissimi sono sui trenta e si sono affacciati i bimbi, dai quattro anni in su».
Quando la Manara Sartori non è stata riaperta, si è sempre potuto contare sul prezioso supporto della Bustese, ma le attività sono state pesantemente ridimensionate, per forza di cose. «Prima c'erano tre giorni la settimana, due alla Manara e uno alla Bustese - spiega Ciccio - Adesso non è più possibile. La vasca è strapiena, i volontari sono sempre quelli, stiamo bene a livello di tecnici, tra i quali ce n'è uno fisso in acqua, Luca Rusconi, che in corsia riesce a gestire parecchi ragazzi». Ci sono atleti che hanno un livello di autonomia più alto; adesso stanno arrivando ragazzi autistici, un'occasione importantissima di sport e socialità. Ma non è facile operare in questo nuovo contesto.
Per fortuna c'è il Silvano.
E lo stesso discorso vale per Amanda, «Amanda Ferrario, che conosciamo bene». Grazie alla dirigente dell'Ite Tosi, le giornate saltate in piscina sono alleviate dalla palestra: qui con l'istruttore si possono fare esercizi prenatatori, un lavoro mirato all'attività principale che è quella della piscina. Si fa ginnastica, il calcio va alla grande, ma resta quella ferita che non si sa quanto potrà durare. Quella ferita che fa male, in silenzio.
«Abbiamo scelto di tenere duro - osserva Massimo Vitali - Pensate a quanto soffrono i ragazzi, noi stiamo cercando comunque di andare avanti». Ricorrere a una piscina fuori Busto? Facile a dirsi, ma impraticabile: «Noi viviamo di volontariato, persone che quando hanno finito il lavoro si dedicano a queste attività. E così i genitori lavorano...».
Spostarsi in un altro Comune è tutt'altro che semplice: «Non ci stiamo nei tempi. Siamo già strafortunati che la Bustese ci abbia accolto... Nei giorni scorsi siamo andati in Val Camonica e oltre alle medaglie abbiamo vinto una forma di formaggio... mercoledì abbiamo fatto festa».
Perché le Cuffie colorate sono così: l'hanno dimostrato anche durante la pandemia. Quando viene tolto loro qualcosa, quando la vita pone davanti un ostacolo, fanno squadra più che mai e con tutti i mezzi.
Loro ogni giorno lavorano insieme per tornare in quella piscina che dà loro gioia e libertà: è un dovere morale della politica far sì che questo possa avvenire prima possibile.