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Busto Arsizio | 17 marzo 2025, 15:04

VIDEO. Dalle bici ai gettoni del telefono, dalla sirena al primo pc: «Ai ragazzi sembrava fantascienza, invece hanno scoperto la vera storia»

Grazie a Noi del Tosi e ad associazioni e cittadini che hanno collaborato, si apre una mostra all'Ite di viale Stelvio che è un viaggio negli anni tra i Sessanta e i Novanta, così veloci a trasformarsi e trasformarci: «Ma c'è stato un tempo che era uguale per tutti»

VIDEO. Dalle bici ai gettoni del telefono, dalla sirena al primo pc: «Ai ragazzi sembrava fantascienza, invece hanno scoperto la vera storia»

Si fa scoprire ai giovani la storia di Busto Arsizio, quella che si percepisce come autentica, perché calata nella vita quotidiana, ma che sa anche un po' di fantascienza ai ragazzi, di primo acchito.

Come si usavano i gettoni? E cosa sarebbero?

Le nuove generazioni si stupiscono e si lasciano affascinare. Ma anche chi ha i capelli bianchi o comunque qualche anno in più, fa riscoperte importanti. Una mostra, il progetto di Public History lanciato a Busto Arsizio dall’associazione Noi del Tosi, che potrà essere visitata da martedì 18 marzo fino a venerdì 21 nell'Ite Tosi di viale Stelvio (previste pure due visite guidate interattive domenica 23 con Jessica Lombardo) e che ieri è stata presentata in anteprima dall'associazione, guidata dalla presidente Vanna Colombo Bolla. Presenti diverse associazioni e personaggi che hanno a cuore la memoria della città scolpita nel lavoro, nelle fabbriche e negli uffici, offrendo così il loro contributivo. 

Si parte dall'esterno, come è giusto che sia: ecco bici, motorino, utilitarie con cui si comincia a spostare. Accoglie il dispositivo per timbrare, quindi si entra nell'universo di oggetti e fotografie consegnato dalla cittadinanza. Studenti, Auser, la Provvidenza con gli anziani che hanno condiviso i loro ricordi, la Famiglia Bustocca. Una sirena solo virtuale - per non dare l'effetto di un'emergenza - ha dato il via oggi all'evento che racconta decenni chiave come quelli tra il 1960 e il 1990, così veloci a trasformarsi e trasformarci se ci guardiamo indietro. Titolo, “Un territorio tra passato e futuro: prove tecniche di trasmissione”.  

A guidare tra questi spazi con una nuova identità - parola cruciale in questo viaggio - Elide Casati e Serena Colombo, accanto ad Antonella Semilia. Presente oggi anche il vicepreside Paolo Ferrario che ha portato i saluti della dirigente Amanda Ferrario e la professoressa Chiara Colombo, che è anche assessore alle Politiche educative al Comune di Busto.

Il viaggio, affascinante, in un'epoca in cui «il tempo era uguale per tutti», e lo confermava proprio la sirena.  Con due promemoria speciali: il ruolo delle donne, sempre al lavoro, in fabbrica o a casa come terziste e lavoratrici autonome, ma anche quello degli operai che arrivavano a Busto da fuori, prima dal Veneto, poi dal Sud Italia. 

Molti hanno condiviso i propri ricordi con i ragazzi e nel fare questo hanno anche colto un aspetto, un particolare, importanti per valorizzare ciò che avevano vissuto loro i propri avi. Da fotografie che ci conducono lontano, eppure meno di quanto possiamo calcolare, alle macchine da cucire, ai vecchi telefoni, macchine da scrivere e infine i primi computer. Non c'è angolo che non susciti commenti e ricordi: un ponte essenziale per il futuro.

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Marilena Lualdi

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