Busto Arsizio | 15 marzo 2025, 10:29

Rimasugli disgustosi fuori dalla chiesa di Borsano: «E a me tocca pulire»

Angelo Colombo, il sagrestano, nella mattina di sabato 15 marzo ha trovato e documentato uno spettacolo desolante: cartacce, bottiglie di plastica, chiazze di vomito. Il consigliere comunale Emanuele Fiore: «Quel punto è sempre più frequentato da gruppi di ragazzi. Che devono potersi trovare e divertire ma lì si è andati oltre. Ho segnalato». Problemi simili a Beata Giuliana

Rimasugli disgustosi fuori dalla chiesa di Borsano: «E a me tocca pulire»

La scoperta peggiore è stata quella di due chiazze inequivocabili: qualcuno, nella notte tra venerdì e sabato, ha dato di stomaco davanti alla chiesa di Borsano. Nel raggio di pochi metri, una proliferazione di piccoli rifiuti, cartacce, una bottiglia di plastica. Ha documentato lo spettacolo, con video su youtube, il sacrestano, Angelo Colombo, segnalatore puntuale quanto impotente di ciò che coinvolge le proprietà della parrocchia e le aree circostanti. Anche costretto a ripulire, così da velocizzare il ripristino del decoro.

«Siamo a due passi da un edificio sacro – sottolinea il consigliere comunale, borsanese, Emanuele Fiore – quindi la mancanza di rispetto è, in qualche modo, doppia. È da un po’ che in quel punto si vedono gruppi di ragazzi. Il luogo si presta ai ritrovi: non c’è passaggio di auto nelle immediate vicinanze e se piove c’è un riparo comodo. Ma il rispetto… Quello sta mancando e questa volta si è davvero esagerato».

Il consigliere amplia l’orizzonte della riflessione, senza perdere di vista lo spunto del giorno: «In città, oltre a fenomeni di cui si è tanto discusso, soprattutto in relazione al centro, c’è una vulnerabilità al degrado che coinvolge i rioni. Problemi simili mi vengono segnalati, per esempio, dalla zona della chiesa a Beata Giuliana. Bisogna fare qualcosa, è evidente. All’assessore Sabba ho chiesto un’attenzione un più. Sono consapevole delle difficoltà con cui la Polizia Locale si misura ma qualche passaggio, qualche segno che faccia capire ai ragazzi che non possono fare ciò che vogliono sarebbe necessario. Avevo già fatto presente, in modo informale, che davanti alla chiesa qualcosa non andava, oggi c’è la prova».

S.T.

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