Pilomat divelti a più riprese dalle auto in viale Stelvio: la dirigente dell’Ite Tosi Amanda Ferrario “bacchetta” gli adulti poco rispettosi del divieto di accesso e chiede all’amministrazione di mettere in conto ai responsabili il costo dell’operazione di ripristino dei dissuasori utilizzati per regolare il traffico nei pressi della scuola (leggi qui).
Alla nota della dirigente risponde con una lettera aperta il consigliere comunale delegato alla Viabilità, Alex Gorletta.
«Gentile Preside Ferrario, comprendo appieno la sua indignazione di fronte ai ripetuti atti accidentali che hanno colpito i pilomat di viale Stelvio – esordisce Gorletta –. Tuttavia, vorrei proporre una riflessione che vada oltre la semplice attribuzione di responsabilità ai soli "adulti".
È innegabile che gli autori di tali danneggiamenti abbiano dimostrato una grave mancanza di senso civico, ma non possiamo ignorare che, molto probabilmente, si tratti di genitori dei suoi studenti.
Questo solleva un interrogativo importante sul ruolo dell'istituzione scolastica nella formazione dei giovani cittadini e sulla capacità successiva dei giovani di influenzare positivamente l’ambiente famigliare.
Il suo istituto non si limiterà a trasmettere unicamente nozioni didattiche, ne sono certo, ma si farà portatore di educazione al rispetto delle regole e al senso di responsabilità nei ragazzi? Li spronerà a interiorizzare questi valori e a portarli nelle proprie case?
Perché se è vero, come lei sottolinea, che la civiltà si insegna esercitandola quotidianamente, è vero anche che sono quegli stessi figli, quegli stessi studenti della sua scuola a dover diventare motore di cambiamento: per ogni genitore alla guida di un veicolo, c’è uno studente seduto sul sedile del passeggero che desidera essere accompagnato in auto fin dentro l'istituto scolastico, anziché percorrere a piedi un breve tratto di strada.
Ed è questo atteggiamento, privo di autonomia e di quel buon senso di cui sopra, a non permettere loro di essere esempio virtuoso per i propri genitori».
L’istituto aveva già dato vita a progetti per sensibilizzare sull’utilizzo della bicicletta al posto dell’auto (leggi qui).
Gorletta invita a promuovere ulteriori «iniziative volte a incentivare l'autonomia degli studenti, spingendo i giovani a farsi portatori di quei valori positivi che ridurrebbero il traffico veicolare nelle zone limitrofe all'istituto».
«La trovo spesso sui giornali a sollevare importanti questioni – prosegue il consigliere – in questo caso quasi con la richiesta di sempre maggiori strumenti per “liberare le strade”, tenendo il traffico via via sempre più lontano dall’entrata della scuola (dove il personale però parcheggia internamente, da sue dichiarazioni) e rischiando così di congestionare il quartiere che la ospita; mi piacerebbe leggere anche di un approccio diverso, un tentativo di essere il cambiamento che si spera avvenga.
Perché non offrire una colazione ai propri studenti, una volta al mese, in uno dei bar del quartiere, lasciando che i ragazzi si ritrovino assieme, per poi affrontare una camminata verso la classe ora che la bella stagione lo permetterà?
Un modo per dire che c'è una via diversa per arrivare a scuola, che non serve ritrovare poi il genitore ad aspettarlo su un Suv in sosta sulla pista ciclabile: un piccolo gesto concreto, altrimenti le sue parole saranno soltanto le ennesime righe di articoli giornalistici che forse i suoi studenti nemmeno leggeranno più».