La stratificazione dei fatti, dei volti, delle esperienze: la si può apprezzare visitando la mostra "Immaginare un mondo nuovo. La Repubblica dell’Ossola" (foto in fondo). I pannelli che illustrano i 40 giorni di libertà conquistati al nazifascismo tra settembre e ottobre 1944 si trovano nella sede di piazza Trento e Trieste del Liceo Crespi. Provengono dalla Casa della Resistenza di Verbania- Fondotoce e rimarranno nell’aula “Ali della libertà” fino al 21 marzo. Si sovrappongono alla documentazione normalmente esposta alle pareti, inclusa la foto di Angioletto Castiglioni sulla quale oggi, durante l’inaugurazione, ha richiamato l’attenzione Patrizia Fazzini, in rappresentanza dell’associazione che del partigiano e deportato rinnova il ricordo.
La mostra (visitabile indicativamente dalle 8 alle 14) rientra fra le iniziative del tavolo “La storia ci appartiene” per la Festa della Liberazione 2025.
A illustrare le vicende del territorio liberato sono proprio gli studenti del Crespi, formatisi alla Casa della Resistenza nell’ambito dei Pcto – Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Accompagnano i visitatori tra foto e approfondimenti sulle vite, sulle azioni militari, sulle tante sfide affrontate nel volgere di poche settimane, dall’istruzione alla sanità. Anche con esiti nuovi e, per l’epoca, rivoluzionari. «Io – parole della partigiana Gisella Floreanini riportate su un pannello – sono diventata “ministro” dell’Ossola quando ancora le donne non avevano diritto di voto […] per la prima volta nella storia del nostro Paese, una donna che non fosse una regina, una principessa, una badessa è diventata un dirigente di governo».
Sul valore dell’iniziativa si è soffermato il dirigente scolastico, Giovanni Ferrario, che ha sottolineato l’importanza di «…una repubblica nata tra le montagne, la prima repubblica democratica in Italia» mentre l’assessore all’Istruzione Chiara Colombo (anche insegnante all’Ite Tosi, con lei hanno partecipato all’iniziativa studenti dell’Istituto) ha posto l’accento sull’utilità «…di vivere le cose: se oggi tutto è a portata di clic, il conoscere in modo diretto e attivo consente di creare, di fare propria la conoscenza della storia e del territorio».
«Siamo in aula “Ali della libertà” – la sottolineatura di Patrizia Fazzini – che bello sarebbe potere chiamare questo luogo anche “Ali della pace”».