Con le stampelle dopo l'aggressione, ma soprattutto «ferito al cuore». Così si sente Ivan, l'operatore della Croce Rossa di Busto Arsizio assalito e ferito oggi durante l'incidente di Gallarate (LEGGI QUI). Già, un incidente, in una mattina qualunque, una situazione in cui come tante volte si prestano le cure alle persone ferite.
Poi ecco la terribile svolta: «Un uomo è arrivato, ha aperto il portellone, mi sono voltato e lui ha minacciato "Vi taglio la gola a tutti quanti." Dopo di che mi ha spinto verso l'interno dell'ambulanza, mentre ero in piedi». Quindi l'aggressore ha afferrato Ivan e l'ha spinto fuori: sono caduti insieme dal portellone sull'asfalto, coinvolgendo anche un operatore Areu.
Per Ivan, da 30 anni in Croce Rossa, ciò ha comportato il viaggio in ospedale, una prognosi di sette giorni per traumi distorsivi contusivi, la tristezza di non poter svolgere il suo lavoro per questa settimana. Ma c'è qualcosa che pesa di più sul suo morale. «Oggi è successo a me, un altro giorno a qualunque altro - osserva - sono contento che non sia successo alla collega con me e o alla persona fragile (un bambino) che era in ambulanza».
L'operatore della Cri di Busto è anche un formatore e crede in quello che non è solo un mestiere, bensì una missione. Arrivando tra i primi sui luoghi degli interventi, si può incappare in situazioni di tensione. Ma qui stiamo parlando di un incidente, in pieno giorno.
«La cosa bella - conclude - è che ho ricevuto tanta solidarietà, da tutto il territorio. Anche dal direttore del 118 dottoressa Sabina Campi». E naturalmente dal Comitato Cri di Busto, a partire dal presidente Giulio Turconi e dalla vicepresidente Simona Sangalli. Che sottolineano: «Sabato tutti a ringraziarci per il servizio che abbiamo reso durante la sfilata del Carnevale di Busto, ieri l'anniversario della nostra nuova sede con la fiaccolata... e oggi ci siamo trovati in una situazione del genere».
In un soccorso, appunto, non durante una rissa o fatti già carichi di tensione e problemi (il che comunque non renderebbe meno odiosa l'aggressione). La Croce Rossa, sempre in aiuto, con la sua divisa che parla di vicinanza e aiuto. È chiaro che tutto ciò fa pensare, perché non è la prima volta che accade nel territorio: questa volta è toccato a un operatore di Busto in un simile contesto. Un brutto insegnamento, anche per i volontari che scelgono di entrare di far parte di questo mondo di generosità e condivisione e hanno diritto a non avere paura.
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