Una vita sempre in movimento, affrontata con il sorriso e con garbo. È proprio per questo che in tanti, nel giorno della sua dipartita, hanno voluto ricordare il professor Franco Giani a Busto Arsizio. Settantatre anni, ha insegnato educazione tecnica alle scuole medie Biagio Bellotti, nel quartiere di Sant'Edoardo, facendolo con passione, professionalità e amore, per il proprio lavoro ma anche per tutte le persone, alunni e non, che ha avuto modo di conoscere nel suo percorso scolastico.
Nella scuola di via Busona ha insegnato dalla sua apertura, nel 1972 quando non c'erano ancora gli arredi, fino al 2011, quando, nel giorno della pensione, gli è stata tributata una grande festa. Un impegno costante che lo ha reso una figura familiare e rispettata nel quartiere, tanto che ancora oggi molti ex colleghi e, soprattutto, ex allievi lo ricordano con affetto e gratitudine.
«Mio papà era molto empatico - racconta il figlio Michele - e questo lo rendeva particolarmente amato dai suoi studenti. Era un uomo che si appassionava al suo lavoro, portando a casa lavori e progetti extra scolastici. Si dedicava con passione all'insegnamento e creava un ambiente sereno e stimolante in classe».
Successivamente al pensionamento non ha comunque saputo fermarsi. Pur continuando a dedicarsi alla passione per i viaggi, e per la barca a vela, ha collaborato con lo studio di commercialista dell'amico Paolo Palumbo, coltivando e sviluppando con entusiasmo nuove competenze. Un'attività che lo ha portato a esplorare nuovi orizzonti e a stringere nuove amicizie, dimostrando una curiosità inesauribile e una capacità di reinventarsi che lo hanno contraddistinto.
Il sorriso anche negli ultimi anni, in cui ha dovuto convivere con la malattia: «Nonostante il male - ricorda Michele con commozione - papà non si è mai arreso. Ogni volta che le cure sembravano funzionare, riprendeva a viaggiare, a coltivare i suoi hobby, a stare con la famiglia e gli amici. Era un uomo che amava la vita e che non voleva rinunciare a viverla appieno. Gli dava poi fastidio dare peso agli altri, essere dipendente. Si scusava quasi con i medici per il fastidio che dava. Non voleva essere un malato, ma una persona che continuava a vivere, a imparare, a crescere». La sua umanità e la sua capacità di stringere legami autentici hanno lasciato un segno profondo anche negli ospedali di Busto Arsizio e Bergamo, dove è stato curato negli ultimi anni e dove ha creato un clima familiare, un rapporto speciale con i medici e gli infermieri, che lo hanno accompagnato con professionalità e affetto».
I funerali di Franco Giani si terranno domani, martedì 11 marzo, alle ore 11 nella sala di commiato della casa funeraria “Le origini Mismirigo" in viale Sicilia 5 a Busto Arsizio. Sarà l'occasione per un abbraccio alla moglie Annalisa e ai figli Luca e Michele.