Chi per anni ha frequentato il campo dell’Antoniana sa che, una volta varcati i cancelli di via Ca’ Bianca, insieme ai palloni e alle porte da gioco, si aveva la certezza di incontrare Luigi Gualdoni. Un simbolo, una autentica colonna della società calcistica, di cui è stato primo capitano, allenatore, dirigente e presidente onorario.
Gualdoni non c’è più, se n’è andato nel febbraio del 2024 a 89 anni, dopo una vita spesa con addosso i colori giallorossi. E da oggi quel campo che è stato la sua seconda casa porta il suo nome.
Nel pomeriggio, infatti, si è tenuta la cerimonia di intitolazione, alla presenza della famiglia “del Luigi”, dell’amministrazione comunale , delle vecchie glorie (che si sono sfidate in un’amichevole amarcord) e dei piccoli calciatori, in un ideale passaggio di testimone all’insegna dei valori di sportività e amore per la maglia di cui Gualdoni è stato emblema.
«Siamo orgogliosi di questa intitolazione – ha detto il direttore generale giallorosso Giuseppe Abenante –. Siamo impegnati ad andare avanti senza dimenticare gli antichi valori di padre Leopoldo Crespi, fondatore della società». Valori incarnati da Gualdoni, «autentica pietra miliare, sempre presente. Non si è mai tirato indietro».
Abenante ha letto un messaggio del presidente Francesco Cosentino, impossibilitato a essere presente, che si sarebbe senza dubbio commosso ricordando Luigi: «Un amico, rispettoso dei ruoli e delle persone che lo circondavano. Ricorderò sempre con affetto il nostro presidente onorario. E, finché potrò, avrò cura della sua creatura Antoniana».
Da parte della società, il ringraziamento al Comune – proprietario dell’impianto – per essere arrivato in tempi rapidi all’intitolazione. Abenante ha ricordato l’impegno dell’ex assessore allo Sport Maurizio Artusa, presente alla cerimonia, ringraziando poi il suo successore Luca Folegani e il sindaco Emanuele Antonelli (c'era anche il consigliere comunale Paolo Geminiani).
Quest’ultimo ha militato nelle giovanili dell’Antoniana, ma in famiglia i piedi più “educati” erano quelli del fratello Roberto, premiato per aver disputato oltre 500 partite con la casacca giallorossa, esordendo con Gualdoni come compagno di squadra.
Il figlio del “pres” onorario, Massimo, ha voluto ringraziare in particolare Gigi Testa, il dottor Scotti, Umberto Cozzi, e gli indimenticati Gipo Calloni e Mario Marcone, figure a cui il padre era legato così come lo è ogni persona che ha vissuto l’Antoniana.
Dopo la scopertura della targa e la benedizione impartita da padre Illuminato Colombo, guardiano del convento dei frati, sono stati fatti volare verso il cielo palloncini gialli e rossi.
Poi il fischio d’inizio della partita delle vecchie glorie, il primo incontro sul campo ufficialmente intitolato alla bandiera Luigi Gualdoni.