I numerosi giudizi in ottemperanza obbligano il MIM ad accreditare i soldi sul borsellino elettronico
A tantissimi docenti precari che hanno proposto ricorso per ottenere la “Carta Elettronica del Docente” è stato finalmente aperto il borsellino elettronico con accredito delle somme ottenute con le sentenze di accoglimento.
Gli avvocati Salvatore e Andrea Giannattasio, di giustiziascuola.com, continuano a proporre gratuitamente il giudizio in ottemperanza per conto di tutti i propri assistiti, con l'obiettivo di garantire gli accrediti della carta del docente nel minor tempo possibile.
IN COSA CONSISTE IL GIUDIZIO IN OTTEMPERANZA?
Il ricorso in ottemperanza è un'azione legale che viene avviata quando una sentenza emessa dal tribunale non viene eseguita o rispettata da parte di una pubblica amministrazione o di un ente. In pratica, se una decisione del giudice non viene attuata entro i termini stabiliti, chi ha vinto la causa può chiedere al tribunale di intervenire per fare in modo che la sentenza venga eseguita
In sostanza, il giudizio in ottemperanza serve a forzare l'esecuzione della sentenza da parte dell'amministrazione pubblica, quando questa non adempie volontariamente agli obblighi imposti dal tribunale. È una procedura che consente di ottenere un'applicazione più rapida dei diritti riconosciuti dalla giustizia, evitando così ulteriori ritardi.
ACCREDITI RAPIDI
L'iniziativa legale avviata dagli avvocati Salvatore e Andrea Giannattasio ha finalmente posto fine all'inerzia del Ministero dell'Istruzione, che, nonostante le sentenze che riconoscono il diritto dei docenti precari di beneficiare della Carta del docente, non aveva dato esecuzione alle decisioni giudiziarie.
Grazie a questa azione, ora i docenti possono ottenere gli accrediti in tempi brevi.
Per maggiori informazioni su come ottenere la “Carta del Docente” visita il sito giustiziascuola.com