Rischia di sconfinare nella nostalgia ricordare l'impresa della Pro Patria che batté il Genoa di Preziosi, retrocesso in serie C dopo la penalizzazione per la combine in serie B della partita con il Venezia che valeva la promozione in A per i genoani? Rispondo di no. Anzi, ribadisco, che occorre ricordare quella domenica del 5 marzo 2006. In un mondo che brucia come la paglia il susseguirsi degli avvenimenti, fin quasi a rimuoverli dalla memoria, è doveroso invece soffermarsi a commentare un qualcosa di straordinario avvenuto tra le mura del Carlo Speroni.
È un dovere verso la storia tigrotta. Quel Pro Patria-Genoa si è giocato nel nuovo millennio, si è disputato diciannove anni fa. Non in un'era giurassica. Si è giocato nell'era delle televisioni tantoché quegli splendidi novanta minuti sono stati trasmessi da Sky e, a commentare quella partita, c'era Claudio Onofri, indimenticato capitano rossoblù nonché direttore sportivo tigrotto per una stagione.
È un dovere verso chi è sceso in campo ed ha onorato al massimo la maglia tigrotta regalando una gioia impagabile al popolo biancoblu. Il divenire incessante del risultato ha contribuito ad innalzare i battiti fino a sentirli in gola quando i genoani accorciarono il risultato a pochi minuti dalla fine. E al triplice fischio la gioia fu ancora più grande perché così è quella che arriva dopo la sofferenza.
La scena con il mitico Vanetti che si arrampica sulla recinzione per planare sul campo in mezzo a Tramezzani e compagni è iconica. Certo, non è istruttiva e nemmeno educativa. Ma, certe volte, il cuore ti annebbia la ragione e ti inebria le membra e fai delle cose che solo il pallone sa scatenare.
E indimenticabile fu quel leggero vento che si alzò al termine della partita quasi a essere messaggero per la città ululando leggero che erano tornati i tigrotti di una volta.
Lo sapevi?