Ieri... oggi, è già domani - 05 marzo 2025, 05:00

"sabatu grossu" - sabato grasso

Il passo veloce delle maschere in giro, sancirà il valore della Tradizione. Affrontare il presente non vuol dire sovraccaricare la Tradizione coi tempi moderni...

Sabato 8 marzo, sarà l'apoteosi del Carnevale. Il passo veloce delle maschere in giro, sancirà il valore della Tradizione - ricordare il tempo passato, serve per la Storia - affrontare il presente non vuol dire sovraccaricare la Tradizione coi tempi moderni. In giro, ci saranno sempre mascherine "docili" che raffigurano i tempi in cui viviamo, senza dimenticare il passato che mai ha illuso il vivere sereno dell'allegria.

Giusepèn mette in evidenza  i nomignoli noti e "morti" di personaggi svaniti (ricordati solo su Che Baraonda e su BellimBusto. Ad esempio "ul Baldeau, a Fadaluca, ul Rusèn, ul Calamana" - ai più, i nomi dicono nulla. PerGiusepèn servono a evocare lo stile di vita goliardico messo in scena dagli allora universitari che trovavano nel Carnevale Bustocco, uno sfogo di allegria - alla berlina c'erano nomi illustri, come "ul Grampa", il pluri-Sindaco Giampiero Rossi, l'avv. Celiento, Cassarà e un Sindaco molto amato dalla gente di allora ….Peppino Castiglioni,padre del notissimo Gianluca Castiglioni, già medico della Pro Patria ed ora facente parte del Consiglio comunale.

Non si può dimenticare il "creatore" del Carnevale Bustocco di allora, Giovanni Sacconago - lui e la "Famiglia Sinaghina" furono gli artefici del Dialetto Bustocco nelle scuole - e lo fecero con arguzia e passione che coinvolse la nostra Rivista settimanale, l'Informazione. Fu un successo grandioso che "gente non capace" lasciò perdere (per il fatto che non conosceva appieno i valori di quel Dialetto nostrano che serviva a catechizzare la nostra identità) - così, anche l'iniziativa di Giovanni Sacconago, si sciolse come neve al sole - e con essa, il nostro Dialetto Bustocco che ormai "nessuno canta più", quasi fosse un "male oscuro" da far finta di conoscere, ma che in realtà "si pone in un angolo" come "un vecchio ritornello" che ha perso il mordente dell'originalità.

Ve l'immaginate Che Baraonda (edita e acquistata in 2000 copie, nel giorno di Carnevale?) era il "gusto della satira, dell'ironia, che "fustigava" i costumi dell'epoca" - poi, BellimBusto (60.000 copie, distribuite a mezzo Posta a tutte le famiglie residenti in Busto Arsizio, Cairate, Castellanza, Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Olgiate Olona, Solbiate Olona davvero un successo editoriale senza precedenti, sotto il motto "tutti devono ridere (o sorridere) nell'epoca del Carnevale" e si fa baldoria, quella sana, tutti insieme - lo Speciale (di oltre 100 pagine - sic) offriva il pretesto di avere sotto gli occhi "fatti e misfatti" di uomini illustri, a partire dai nostri Politici, sino ad arrivare alle Perone che si rendevano protagoniste, per fatti eclatanti, ma pure per genialità-nascoste.

Oggi, ci si riduce a operazioni di "routine" con "le chiavi della città" consegnate al Tarlusu e alla Bumbasina, ai carri allegorici che rappresentano il lavoro d'ingegno degli animatori del Carnevale, qualche bancarella in giro, coi coriandoli variopinti che imbrattano la città, le immancabili "schiume" che "truccano" chi si incontra per le vie del centro e le stelle filanti che si perdono allegre fra le mani dei piccoli …. loro si che accarezzano un sogno nuovo, un meticoloso tragitto per mostrare il loro stucchevole abbigliamento e qualche madre allegra che se la ride, un po' per stupore del Carnevale Bustocco e molto con rincrescimento, per non avere più fra le mani, il BellimBusto che valorizza la nostra Storia e il Dialetto Bustocco da strada.

Colpa dei tempi che scivolano inesorabili verso il futuro, dove non ci sarà più la Storia del Carnevale e si concretizzerà il "dimenticatoio" di una città (Busto Arsizio) che in fatto di Festa e Goliardia è seconda a nessun'altra - Buon Carnevale a tutti - anche agli insofferenti che avranno a ridire sulla viabilità contenuta, la mancanza dei parcheggi in centro e (forse) per una Festa che non ha saputo "copiare" le meraviglie-carnascialesche del passato! - viva Carnevale col suo "sabatugrossu"! che chiuderà la parentesi del 2025.

Gianluigi Marcora