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Sport | 04 marzo 2025, 21:16

Addio a Paolo Galli, simbolo della pallacanestro bustocca

Si è spento uno degli allenatori iconici per il basket cittadino. Classe 1937, ha guidato categorie senior e giovanili delle diverse incarnazioni della palla a spicchi a Busto. Padre di Simone, attuale coach della Pro Patria femminile

Addio a Paolo Galli, simbolo della pallacanestro bustocca

Una icona del basket di Busto Arsizio se ne va: si è spento Paolo Galli, storia della pallacanestro in città. Lui, classe 1937, era stato uno dei primissimi a cimentarsi nel gioco inventato da James Naismith. Parallelamente ottiene il patentino da allenatore e negli anni si è seduto su quasi tutte le panchine delle più importanti società maschili e femminili della città (avendo a che fare anche con il da poco scomparso Ezio Crespi) ma anche alla Sangiorgese e alla Pallacanestro Legnano. 

Sposato con Beatrice Toia, ex giocatrice di Serie A, anche i figli Simone e Paola si sono innamorati della “spicchia” e, con profitto, hanno calcato a lungo i parquet della zona e non solo. Simone, tra l'altro, ha seguito le orme del padre anche dal punto di vista tecnico ed è ora l'allenatore della Pro Patria femminile.

Chi pratica o ha praticato questo sport a Busto conosce Paolo Galli. Alla notizia della sua scomparsa, questo pomeriggio, l'ambiente della pallacanestro ha cercato di stringersi intorno alla famiglia. 

«Un tecnico vecchio stampo – ricorda l'attuale presidente del Basket Busto Fabio Ferrarini - , ho avuto anche l'onore di essere allenato da lui. Amava trasmettere la grande passione che aveva per il suo sport, fino a che ha potuto è sempre stato in mezzo ai ragazzi e ha lasciato una importante eredità cestistica al figlio Simone, che sta seguendo le sue orme. Rimarrà un simbolo del basket a Busto». 

A ricordarlo è anche Carlo Speroni, nipote del Carloeu, che, a differenza del nonno, ha scelto proprio la pallacanestro quale sport “di vita” e ha ripetutamente avuto modo di apprezzare le doti umane e tecniche di Paolo: «È stato il mio allenatore dal '76 all'81 e a lui sono particolarmente affezionato – racconta Speroni - Lo potrei definire un duro dal cuore tenero, perché era severo negli allenamenti, focoso nelle partite ma sempre lucido: ha insegnato a giocare a pallacanestro a tante generazione di bustocchi. Grazie a lui sentivamo tutti un forte senso di appartenenza alla società. Paolo, oltre ad allenare le giovanili, era anche il vice di coach Passera quando l'Omega Bilance sfiorò la Serie A2. Cestisticamente, ci siamo incontrati nuovamente dopo qualche anno, nel mio periodo da dirigente: fu il vice della squadra con cui conquistammo la promozione in C2 e successivamente divenne anche head coach. Pensare a lui evoca sempre bei ricordi. Sono vicino a Simone, a Paola e alla moglie Bea, è una perdita pesante per tutti, per la famiglia ma anche per tutta la “popolazione” del basket cittadino».

Non ancora nota la data del funerale.

Giovanni Ferrario

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