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Sport | 02 marzo 2025, 21:20

«Scusate il ritardo». L'ironia, la fatica e il senso della squadra dietro l'appuntamento vinto con la storia per la Pallamano Cassano

Dopo cinquant'anni il primo titolo seniores: un traguardo che si è fatto via via più vicino e che nella partita di oggi ha visto la svolta dopo l'infortunio di una colonna del team come Riva. Perché è stando uniti che si vince ogni battaglia sportiva e della vita e oggi i ragazzi l'hanno dimostrato più che mai

Le due foto di festa di Davide Bianchi diffusa dalla Pallamano e uno screenshot dell'uscita di Riva

Le due foto di festa di Davide Bianchi diffusa dalla Pallamano e uno screenshot dell'uscita di Riva

Ci sono sport che in silenzio scolpiscono la storia nel nostro territorio. Che non godono di mega riflettori, ma che giorno dopo giorno, istante dopo istante portano una loro luce senza troppi proclami.

È il caso della Pallamano Cassano, che oggi ha vinto l'appuntamento con la storia. L'ha fatto con la fatica quotidiana, con il coraggio e anche con un pizzico di ironia: «Scusate il ritardo - ha scritto stasera la società, dopo la conquista della Coppa Italia, battendo Conversano (LEGGI QUI) . Dopo 50 anni abbiamo vinto il nostro primo titolo seniores. È nostra la Coppa Italia 2025 ».

Le foto di Davide Bianchi raccontano i momenti di festa, quando quella Coppa tanto sognata diventa realtà per i ragazzi di Cassano. Sono perfette e vi aggiungiamo solo uno screenshot: mancano meno di due minuti alla conclusione del primo tempo, Riva subisce un drammatico infortunio, chiede soccorso e si capisce che la situazione è pesante. Il portiere dovrà uscire dal campo. Entra Markelau al posto suo e saprà fare egregiamente la sua parte. Ma non è questo il punto: è che in quella fase che poteva essere negativa moralmente per i cassanesi, questi ultimi reagiscono con una compattezza che disinnesca la forza degli avversari. I primi due gol, uno dopo l'altro e si chiude 14 a 12. Quindi l'intervallo e l'adrenalina potrebbe essersi smorzata.

Macché. In quel momento difficile, ci si ricorda più che mai come si sia arrivati fino a lì: con la mentalità di squadra, trasmessa dall'allenatore Matteo Bellotti ma da tutta la società. Lezione di quest'anno, che viene però anche più da lontano. 

Ecco, è la lezione più vecchia del mondo: stando uniti si vince ogni battaglia, sportiva e della vita. Ma questa sera a Riccione è andata in onda con una limpidezza impressionante e il verdetto finale è di 29 a 26.

Così non si può che dire: grazie Cassano, per aver portato a casa questa Coppa ma anche per aver mostrato ancora una volta la forza dello sport autentico e quella di un territorio che giorno dopo giorno coltiva i talenti con umiltà e concretezza, credendo sempre in ciò che fa oltre ogni ostacolo.

Marilena Lualdi

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