Politica - 02 marzo 2025, 13:02

Varese, Fratelli d’Italia acclama Argentiero presidente in un clima da campagna elettorale

Il circolo cittadino prova a lasciare da parte le fibrillazioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni e converge sull’unico candidato al congresso. Un’assemblea molto “politica”, con qualche stoccata agli alleati e uno scambio di vedute con il sindaco dem Galimberti. Lo sguardo è già rivolto alle elezioni del 2027: «E FdI metterà a disposizione le sue figure migliori per trovare il candidato ideale»

Il circolo varesino di Fratelli d’Italia prova a lasciare da parte le fibrillazioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni e si ricompatta attorno a Enrico Argentiero, eletto presidente per acclamazione durante il congresso cittadino tenutosi questa mattina al Miv.

Un congresso realmente “politico”, con qualche stoccata agli alleati e uno scambio di vedute con il sindaco dem Davide Galimberti. Come se il congresso di quello che oggi è il primo partito a livello nazionale abbia dato il via alla campagna elettorale per il 2027. «Vogliamo mettere a disposizione della coalizione le nostre figure migliori per trovare il candidato sindaco ideale», ha fatto sapere Argentiero.
La convergenza sul suo nome è arrivata dopo un dibattito interno intenso, con l’ala che fa riferimento alla consigliera regionale Romana Dell’Erba che ha scelto di non giocare in prima persona la partita, puntando sull’unità.

«Varese deve tornare a essere bella, sicura e attrattiva»

Argentiero, fino a ieri uno dei vice del commissario Luigi Zocchi insieme a Giossi Montalbetti e Salvatore Giordano, ha aperto il suo discorso con due dediche speciali. A Giuseppe De Bernardi Martignoni: «Per me un punto di riferimento forte nella destra provinciale. Il suo cruccio era quello di non essere riuscito a sistemare la situazione che a Varese era diventata eccessivamente dialettica». E al senatore Piero Pellicini, papà di Andrea, presidente provinciale di Fratelli d’Italia: «Un grande esempio».

«Consapevolezza, pragmatismo e maturità politica devono diventare i punti cardine del nostro impegno sul territorio – ha esortato –. La nostra classe dirigente dovrà essere propositiva e competente per massimizzare l’azione del governo anche qui. Non può esservi spazio per uomini delle tessere e capibastone».

Lo sguardo è proiettato al 2027: «Ci attende un appuntamento con la storia per assumere la guida del capoluogo». Come annunciato ieri a Busto Arsizio e Gallarate, anche a Varese Fratelli d’Italia intende «mettere a disposizione della coalizione le nostre figure migliori per trovare il candidato sindaco ideale per 2027». Con l’annuncio di «forum tematici per disegnare il futuro della città. Varese deve tornare a essere bella, sicura e attrattiva, ritrovando identità e dimensione. I varesini chiedono un cambiamento ma vogliono un progetto concreto e credibile. Non possiamo deluderli. Io ci sono, con un nuovo direttivo ampio, forte e plurale».

Ne fanno parte gli eletti per acclamazione Salvatore Giordano, Gabriella Altamura, Laura Lo Piccolo, Giuseppe Crucitti, Francesco Tucci, Athos Marcante e i nominati dal presidente Eugenio De Amici, Giuseppe Montalbetti, Giovanna Spina, Emanuela Molinari.

Qualche scintilla

Un congresso con tanta politica, si diceva. Grazie anche al sindaco Davide Galimberti, che nel suo intervento ha invitato a «porsi tutti dalla parte dell’Europa e dell’Ucraina» e a investire di più sulla sicurezza. Senza risparmiare una frecciata a Pellicini: «Siamo in una stagione di tagli e bisogna invertire questa tendenza. Il Comune di Varese li ha subiti e Andrea è stato il primo firmatario dell’emendamento alla finanziaria sulle risorse dei frontalieri. Mi auguro che dopo il congresso si faccia promotore per eliminarlo».
«Galimberti mi ha dato il Daspo da Varese – ha risposto col sorriso Pellicini –. Quell’emendamento consentiva quantomeno di salvare i piccoli Comuni che avranno i ristorni. Ma il mio impegno è finalizzato a risolvere questo problema».

Toni molto meno concilianti da parte del segretario cittadino della Lega Marco Bordonaro: «L’amministrazione sta facendo schifo e la città sta sprofondando nel baratro», dirà quando il sindaco avrà già lasciato la sala. «Dobbiamo mettere fine all’anomalia rappresentata da Galimberti e il centrosinistra al governo», ha affermato il leader di Lombardia Ideale Giacomo Cosentino, affiancato dal consigliere comunale Franco Formato.

Presenti al Miv anche il sottosegretario regionale Raffaele Cattaneo (Noi Moderati), il consigliere regionale leghista Emanuele Monti, il segretario provinciale di Forza Italia Simone Longhini, il senatore Antonio Tomassini.

Tra gli esponenti di FdI, ha preso la parola il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, che ha punto Forza Italia e il presidente di Villa Recalcati Marco Magrini: «Il nostro partito è vittorioso perché è sempre stato coerente, non ha mai cercato di fare inciuci. Non sono d’accordo quando i nostri alleati non hanno questa coerenza, e mi riferisco alla provincia. Si parla di responsabilità, di casa dei comuni. Sono tutte storie, io dico tutte balle. Non si parla di responsabilità quando si vuole ambire a qualche posto».

«Invertiamo la rotta a Varese»

Due gli eurodeputati presenti al congresso: Mario Mantovani, che lo ha presieduto, e il capodelegazione del partito a Bruxelles Carlo Fidanza. Quest’ultimo, replicando a Galimberti, ha osservato che «non vedo un grande sforzo dagli altri leader a tenere unita l’Europa».
Su Varese: «Non governiamo nessun capoluogo in Lombardia. Qui dobbiamo costruire una proposta forte. Se ci dividiamo a livello locale, gli elettori ci puniscono. L’unità è un presupposto fondamentale». «Se ci presentiamo uniti, vinciamo quasi ovunque», gli ha fatto eco il consigliere provinciale Marco Colombo.

E se l’assessore regionale e vicepresidente del partito nel Varesotto Francesca Caruso – nata e cresciuta in città – ha ringraziato Zocchi e il suo successore Argentiero, «un militante preparato», la consigliera regionale Dell’Erba ha sottolineato di essersi «impegnata per poter arrivare a una scelta partecipata, plurale, collettiva. A seguito di una dialettica interna fra le diverse sensibilità, abbiamo cercato di mettere a disposizione della guida le migliori competenze. Abbiamo scelto un presidente garantista, accogliente, che ascolta tutti gli iscritti, che non si sentiranno mai dire che sono gli ultimi arrivati. E il direttivo rappresenta un connettore col passato ma anche un elemento di discontinuità, con giovani e donne».

«Il circolo di Varese ha avuto una storia travagliata, tra polemiche e personaggi che si sono avvicinati e allontanati – ha ricordato Pellicini –. Ha mantenuto uno spirito ribelle, focoso. Io ho sostenuto fortissimamente la candidatura di Enrico. Varese ha bisogno di un uomo d’ordine, che sappia ascoltare e abbia pazienza. Lui sa costruire e noi dobbiamo costruire una forte lista di partito, davvero competitiva. Abbiamo il dovere di invertire la rotta e di governare un capoluogo lombardo».

Riccardo Canetta