Busto Arsizio - 02 marzo 2025, 08:00

VIDEO.BA Classica, gran finale con Bahrami, Quartetto Indaco e la flautista Giulia Carlutti: «Un viaggio lontano dalle brutture del mondo»

Il concerto del celebre pianista si è potuto apprezzare in contemporanea al Teatro Sociale Delia Cajelli a Busto e in streaming all’aeroporto della Malpensa. L'artista: «La risposta e la cura ad un mondo sempre più egoista, pieno di brutture e artificialità inutile sia la musica eterna di Bach»

Gran finale ieri sera al Teatro sociale Delia Cajelli per il Festival BA Classica – Dialoghi musicali, con il concerto di Ramin Bahrami che ha suonato con tre componenti del Quartetto Indaco e con la flautista Giulia Carlutti.

Il celebre pianista iraniano - bustocco (è cittadino onorario di Busto e in Italia si è diplomato al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano), uno dei maggiori interpreti di Johann Sebastian Bach al mondo, ha fatto ascoltare al pubblico l’Offerta musicale BWV 1079 del compositore tedesco. Con lui i violinisti Eleonora Matsuno e Ida Di Vita, il violoncellista Cosimo Carovani e la flautista Giulia Carlutti.

Seduta in platea, tra gli altri, c’era anche l’ex ambasciatrice del Belgio Regine DeClercq. La serata è stata aperta dal sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, che ha detto: «Dopo lo scempio di ieri sera (venerdì ndr) nella sala più famosa del mondo abbiamo bisogno di tanta musica, bellezza e arte». Al suo fianco l’assessore alla cultura e all’identità Manuela Maffioli. «Noi vorremmo – ha dichiarato – che tutte le nostre manifestazioni aumentino le conoscenze, affinino la sensibilità, regalino emozioni e consapevolezza».

La particolarità del concerto è stata la sua trasmissione in diretta streaming alla Soglia magica, la Porta di Milano all’aeroporto della Malpensa. «Busto è l’unica città insieme a Milano – ha affermato la Maffioli – ad avere una convenzione con SEA per gli eventi a Malpensa».

Ed una rappresentante di Sea, Katiuscia Genesin, è intervenuta portando i saluti di presidente e amministratore delegato. «La musica – sono state le sue parole – è un linguaggio universale evocativo di pace e armonia anelate da tutti noi, soprattutto in questo tempo».

Il presidente dell’Associazione musicale G. Rossini, Giovanni Mazzucchelli, ha voluto rivolgere «il ringraziamento più importante: quello nei confronti del pubblico. Mai come quest’anno – ha detto – l’affluenza è stata incredibile». Tanto che la formula musicale bustocca, ha evidenziato, è stata presa come esempio di successo dalla Business School del Sole 24 ore.

Prima di sedersi al pianoforte, Bahrami ha spiegato in perfetto italiano che a suo parere la risposta e la cura ad «un mondo sempre più egoista, pieno di brutture e artificialità inutile sia la musica eterna di Bach e in particolar modo questo mondo visionario che è l’Offerta musicale, letteralmente un viaggio su Marte per allontanarsi dalle brutture del mondo in cui viviamo dove c’è tanto bisogno di umanità e di intelligenza umana e meno di quella artificiale».

Al termine del concerto, il pianista nato a Teheran ha regalato al pubblico un ultimo brano, “La porta del Paradiso” «affinché il mondo – questo il suo auspicio – diventi più arcobaleno».

Mariagiulia Porrello