Busto Arsizio - 27 febbraio 2025, 16:04

“Uno spazio per l’arte”: tutto il 2025 delle mostre a palazzo Marliani Cicogna

Gli appuntamenti del progetto presentati insieme e raccolti in un unico calendario. L’assessore alla Cultura, Manuela Maffioli: «Al pubblico serve poter allungare lo sguardo fino al termine dell’anno. La sede espositiva viene valorizzata per quello che è: un luogo ambito dagli artisti». Sarà sistematica la proposta di visite guidate e iniziative per famiglie: «Dobbiamo avvicinare tutti all’arte contemporanea»

La presentazione delle mostre a Palazzo Marliani Cicogna

“Hideout”, la collettiva di Spazio Plurale (vedi QUI) si avvia a conclusione (sarà visitabile fino al 2 marzo) e a palazzo Marliani Cicogna già si guarda al futuro. Quello che si profila all’orizzonte: il 10 maggio si inaugurerà “Frontiere immaginarie” con opere di Cristiana De Marchi e Dado Schapira. E quello dell’intero 2025, con le altre due mostre in programma nell’anno: “Ante litteram. Permanente inizio del disegno” di Claudio Benzoni (settembre/ottobre) e “Musivarius. Evoluzioni del mosaico contemporaneo” di Ivan Tozzo (ottobre/novembre).

«Le presentiamo insieme – spiega l’assessore alla Cultura, Manuela Maffioli – con un momento inedito. Riuniamo gli appuntamenti di “Uno spazio per l’arte” in un calendario complessivo. Per una ragione pratica: pensiamo possa essere utile al pubblico, non solo proveniente da Busto, avere uno strumento agile e completo da consultare, anche un pieghevole che sarà disponibile a breve per allungare lo sguardo fino al termine del 2025. In questo modo valorizziamo ulteriormente lo spazio fisico di palazzo Marliani Cicogna, apprezzato e ambito dagli artisti. Ogni anno riceviamo da tutta Italia, ma anche dall’estero, una trentina di candidature per esporre qui. Le quattro finestre a disposizione vengono dunque occupate da mostre selezionatissime». Con uno strumento in più, sistematicamente messo a disposizione: «Il servizio didattica museale proporrà, in forma strutturata, visite guidate e iniziative anche per famiglie. In ambito culturale, tra i compiti della Pubblica Amministrazione c'è anche aiutare il pubblico ad avvicinarsi all’arte contemporanea, rompere un tetto di cristallo. Nel nostro caso, fare percepire queste mostre per quello che sono: piccoli grandi gioielli».

Di seguito, il calendario e le presentazioni mostra per mostra.

10 maggio - 8 giugno 2025

Cristiana de Marchi - Dado Schapira - FRONTIERE IMMAGINARIE 

Inaugurazione sabato 10 maggio ore 18.30

Inserito in M(a)y Fiber (percorsi di arte e tessile tra tradizione e sostenibilità)

20 settembre - 19 ottobre 2025

Claudio Benzoni - ANTE LITTERAM (Permanente inizio del segno) - Inaugurazione sabato 20 settembre ore 17.00

25 ottobre - 23 novembre 2025

Ivan Tozzo - MUSIVARIUS. Evoluzioni del mosaico contemporaneo

Inaugurazione sabato 25 ottobre ore 17.00

Inserito in Ottobre del Tessile

Per ogni mostra saranno realizzate una visita guidata per adulti e un’attività per famiglie con bambini, a cura del Servizio di Didattica Museale. Le attività proposte saranno a partecipazione gratuita, con prenotazione obbligatoria tramite i link che saranno comunicati per ogni appuntamento, fino a esaurimento dei posti disponibili.

10 maggio - 8 giugno 2025

Cristiana de Marchi - Dado Schapira - FRONTIERE IMMAGINARIE - Inaugurazione sabato 10 maggio ore 18.30 - Inserito in M(a)y Fiber (percorsi di arte e tessile tra tradizione e sostenibilità).

"Frontiere Immaginare", doppia personale di Cristiana de Marchi e Dado Schapira, esplora il concetto di confine attraverso l’uso comune di fili, tessuti e mappe, sviluppando un dialogo che parte da questi materiali per poi dividersi e intrecciarsi su tematiche attuali. Dalla visione del mondo contemporaneo ai concetti di nazionalità e confine, geografico e mentale, fino al significato del tempo, le opere trasformano divisioni sociali e geografiche in trame visive di connessione, memoria e possibilità. L'uso del tessuto è il mezzo espressivo privilegiato dai due artisti, sviluppato in installazioni, ricami e libri, attraverso la scomposizione immagini e cartine geografiche.

Cristiana de Marchi è un’artista e scrittrice che vive tra Beirut e Dubai. Laureata in lettere antiche e con un master in archeologia, ha approfondito le pratiche curatoriali e attualmente sta svolgendo un dottorato in Artistic Research presso l’Università di arti applicate di Vienna. Il suo lavoro è stato pubblicato su riviste internazionali ed esposto in istituzioni di prestigio, tra cui il Louvre Abu Dhabi, il MoCA di Yinchuan e il Centre Pompidou di Parigi. Ha partecipato a numerose residenze artistiche e ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui il Premio ORA e la Salama bint Hamdan Emerging Artists Fellowship.

Dado Schapira è un pittore e artista tessile italiano. Nel suo percorso artistico figurano mostre personali, collettive e partecipazioni a fiere in Italia e all’estero. Collabora regolarmente con diverse gallerie e i suoi lavori sono presenti in molte collezioni italiane e straniere. Fin dal suo esordio ha partecipato a importanti fiere nazionali come MIART, Arte Fiera Bologna, e aste internazionali come Sotheby’s.

20 settembre - 19 ottobre 2025

Claudio Benzoni - ANTE LITTERAM (Permanente inizio del segno) - Inaugurazione sabato 20 settembre ore 17.00

Claudio Benzoni, insegnante al Liceo Artistico, graphic designer, esperto di editoria e arte visiva, supera le tracce di questi esordi per sviluppare un proprio codice espressivo. Realizza opere nate da un processo di rottura e contaminazione, che, mentre trasforma il codice del linguaggio fino a mutarlo, porta alla riflessione sul “segno come scrittura”, ma per essere visto, non letto.

Sono simboli, codici, immersi in atmosfere dense, da sempre germinazioni di idee. Sono segni di memoria e anticipazioni, che non possono definirsi nel presente perché accadono nel tempo. Segni Ante litteram che percorrono lo spazio dell’opera svelando il pensiero in posizione di anticipo rispetto a un codice o a un testo; segni che possiedono lo smarrimento e la determinazione che sono in ogni atto iniziale di una forma visiva definita, di scrittura o di immagine, tanto da conservare ciò che invece queste nascondono: l’origine. Sono visioni di processi, che si manifestano nella scomposizione o “avvelenamento” della struttura anatomica delle parole fino a distruggerla, per rigenerarla: lettere contaminate, manipolate e ridotte a disegni e codici disarmonici, oltre la soglia dell’unità travolgente della parola; libri luminosi che contengono parole, ma sepolte o ingabbiate in strutture trasparenti, inaccessibili, inviolabili; libri come “sacri” al punto di negare il loro utilizzo.

Tra queste opere anche un esplicita denuncia contro le guerre e a favore del disarmo. Si tratta di una proposta artistica non per un generico approccio visuale, ma da esplorare attraverso l’analisi visiva in prima persona. Un’esperienza “immersiva” che induce il visitatore alla riflessione sulla soluzione transitoria di un “sincretismo” visivo in cui le differenze vengono a convergere in un unicum sia formale che concettuale.

25 ottobre - 23 novembre 2025

Ivan Tozzo - MUSIVARIUS. Evoluzioni del mosaico contemporaneo - A cura di Emanuela Rindi - Inaugurazione sabato 25 ottobre ore 17.00 - Inserito in Ottobre del Tessile

Ivan Tozzo vive e lavora a Mornago (VA). Frequenta il Liceo Artistico di Varese e si specializza nell'arte musiva presso la Scuola Mosaicisti del Friuli a Spilimbergo (PN). Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private. Attratto da tutto ciò che è contemporaneo e innovativo, ama reinterpretare la tradizione alla luce della sensibilità moderna, sperimentando tecniche originali che conducono ad esiti inaspettati e sorprendenti, armoniosi nella forma e suggestivi per la forte valenza simbolica. Spesso torna al disegno e alla grafica per esprimere e raccontare il proprio immaginario, per non dimenticare le tecniche acquisite al Liceo Artistico. Ha all'attivo numerose esposizioni personali e collettive, nonché collaborazioni con altri artisti e studenti.

La forza attrattiva delle composizioni di Ivan Tozzo risiede nel fascino ancestrale di simbologie complesse raccontate attraverso dettagli minuti da apprezzare centimetro per centimetro, in un crescendo di stupore e meraviglia per la ricontestualizzazione insolita, straniante eppure armoniosa, di piccoli utensili come viti, bulloni, chiodi, scampoli di tessuto, frammenti di carta stampata, tubetti di colore. Oggetti ritenuti ormai inutili, rinvenuti dal fondo di un cassetto, tra gli scarti della produzione industriale oppure cercati e recuperati in discarica, ovvero in quel particolare non-luogo desolante e inanimato generato da una società che consuma tutto velocemente, in maniera vorace e distratta.

La sua poetica ha un'impronta fortemente concettuale, porta a riflettere sulla relazione tra il singolo e la collettività, in un ottica che da funzionale diventa spirituale.

Capovolgere l'ordine prestabilito tra le cose è un modo per osservare meglio le cose stesse, è un invito a predisporre il nostro animo alla contemplazione di molteplici, possibili, punti di vista. L'idea di realizzare mosaici impiegando materiali di varia natura nasce dal desiderio di spogliare la tessera della sua fissità, sostituendola con qualcosa che ha avuto una funzionalità e che ora si appresta a rinascere assumendo una valenza nuova, di natura estetica.

La mostra, curata da Emanuela Rindi, intende portare all’attenzione del pubblico gli esiti più recenti di una ricerca unica e particolarmente originale nell’ambito del mosaico contemporaneo, mostrando la ricchezza espressiva di una disciplina che, spesso relegata tra le arti minori, è in realtà in grado di intessere un dialogo costruttivo con le indagini attualmente condotte dalla pittura e dalla scultura.

S.T.